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SORENGO Seni asportati per errore: «La clinica non ha responsabilità»

11.09.16 - 18:17
Dopo la notizia del risarcimento di 280mila franchi a una ex paziente vittima di un errore medico, la Sant'Anna convoca una conferenza stampa
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Seni asportati per errore: «La clinica non ha responsabilità»
Dopo la notizia del risarcimento di 280mila franchi a una ex paziente vittima di un errore medico, la Sant'Anna convoca una conferenza stampa

SORENGO - Di nuovo polemica sul caso del dottor Rey: l'ex medico della Clinica Sant'Anna era finito nella bufera nei mesi scorsi, ricordiamo, a seguito di uno "scambio di paziente". Oggi il domenicale il Caffè ha riferito di un risarcimento di 280mila franchi corrisposto alla donna di 67 anni a cui nel luglio 2014 il medico, per errore, aveva asportato i seni. Nell’accordo, avvenuto la scorsa primavera, c’è anche la richiesta del ritiro di ogni eventuale procedimento penale e di ogni azione civile nei confronti di chi l’ha operata, ma anche della clinica e del personale. 

Nel pomeriggio, la Clinica ha diffuso un comunicato confermando il risarcimento, e ribadendo tuttavia che «l’autorità di vigilanza sanitaria e il procuratore pubblico non hanno accertato una responsabilità» della Clinica stessa. Il presidente della Sant'Anna, Fulvio Pelli, si è inoltre scagliato contro il settimanale: «Spetta alle autorità e non a una redazione decidere chi è responsabile di che cosa, dopo un errore medico» si legge nella nota in cui si comunica la convocazione di una conferenza stampa per giovedì mattina, 15 settembre, per chiarire la situazione. 

La risposta de Il Caffè - La Clinica Sant'Anna di Sorengo nel comunicato stampa inviato nel tardo pomeriggio di oggi - in relazione al servizio odierno del Caffè sull'indennizzo di 280 mila franchi pagati alla donna a cui 2 anni fa all'interno della struttura sanitaria sono stati asportati i seni per un errore di identità - non smentisce nemmeno una parola di quanto pubblicato. Ne prendiamo atto con soddisfazione, ricordando e sottolineando inoltre che i dettagli dell'accordo di indennizzo si trovano, come riportato dal Caffè, nel ricorso dello scorso luglio dei legali del chirugo Piercarlo Rey (sotto inchiesta per quella vicenda) al Tribunale federale, ricorso contro la sospensione del medico in cui così si legge: "(...) nel momento in cui il dottor Rey ha preso l'iniziativa di proporre un risarcimento, il proprietario della Clinica si è subito accodato pagando una grossa parte dell'indennità e chiedendo che nell'accordo fosse inserita la rinuncia a perseguire penalmente la Clinica e ogni altro organo dirigente della stessa". L'accordo è dettagliato e nella dichiarazione della donna vittima dell'errore si legge testualmente che... si rinuncia ad ogni azione penale e civile non solo nei confronti della Clinica e del personale, ma anche di ogni altra persona fisica e giuridica che direttamente o indirettamente può avere avuto un ruolo nell'operazione dell'8 luglio 2014.

 

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