Un 22enne del Luganese è stato vittima di un “furto di identità”.
LUGANO - Alcuni giorni fa Andrea si vede recapitare una lettera. È una multa delle Ffs: «Il 20 maggio, a un controllo sulla tratta Bellinzona-Cadenazzo, lei risultava sprovvisto di biglietto» dice. Andrea rimane di sasso. È un appassionato di moto, non si muove mai in treno. Ma soprattutto, quel giorno si ricorda dov'era: in vacanza in Italia, al Gran premio del Mugello con la fidanzata. Una gita di quattro giorni con tanto di tenda e foto pubblicate su Facebook. «Sono letteralmente allibito» racconta il ragazzo.
Furto d'identità - La possibilità è una sola: i controllori delle Ffs hanno fermato qualcun altro, quel giorno, che si è spacciato per Andrea fornendo nome, cognome, indirizzo e dati famigliari. Insomma qualcuno che lo conosce bene. È quello che il 22enne ha raccontato alla Polizia, sporgendo denuncia (contro ignoti) per falsità in documenti e furto d'identità. Ma una domanda rimane: possibile che sia così facile schivare una multa - e appiopparla a qualcuno che non c'entra nulla?
«Non c'è l'obbligo dei documenti» - Le Ffs, contattate da Tio.ch-20minuti, fanno sapere che «in Svizzera non vige l'obbligo di portare con sé dei documenti d'identità. Quando un passeggero viaggia senza un titolo di trasporto valido e non ha con se un documento di identità, il controllore prende nota del nome, della data di nascita e dell’indirizzo. Nel caso in cui abbia un dubbio, il controllore può contattare la polizia per gli accertamenti».
430mila fatture - In questo caso, però, non è successo. Nel 2015 sono state 430mila le fatture inviate dalle Ffs a passeggeri sprovvisti di un titolo di trasporto valido (490mila nel 2014). «Si stima che chi viaggia effettivamente senza biglietto sia circa l'1 per cento dei passeggeri» fa sapere la portavoce Ffs per il Ticino Roberta Trevisan. Su questi portoghesi seriali «vengono condotti controlli incrociati». Il finto Andrea, dunque, non può dormire sonni tranquilli.