Cerca e trova immobili

CANTONEL'annuncio dei docenti a tutta pagina: «Vogliamo tenere le scuole aperte»

21.03.16 - 09:11
Il 23 marzo scuole chiuse per motivi di risparmio. Gli insegnanti si rivolgono a tutti i cittadini del Cantone Ticino con un'inserzione a pagamento sui tre quotidiani ticinesi
Scuole medie di Mendrisio
L'annuncio dei docenti a tutta pagina: «Vogliamo tenere le scuole aperte»
Il 23 marzo scuole chiuse per motivi di risparmio. Gli insegnanti si rivolgono a tutti i cittadini del Cantone Ticino con un'inserzione a pagamento sui tre quotidiani ticinesi

BELLINZONA - Il mondo della scuola pubblica in Ticino è in fermento. Alla decisione del Consiglio di Stato di chiudere un giorno in più le scuole per motivi di risparmio i docenti hanno risposto con una mobilitazione che sfocerà in una protesta che si terrà mercoledì, 23 marzo, in molti istituti scolastici con uno sciopero bianco.

L'annuncio a tutta pagina - Attraverso un annuncio a pagamento a tutta pagina sui tre quotidiani ticinesi rivolto ai «genitori degli allievi che frequentano le scuole», il "Coordinamento delle scuole 23 marzo" ha enumerato in cinque punti i motivi per cui i docenti vogliono tenere le scuole aperte.

Mai risparmiare sulla scuola - Il primo punto riguarda un valore di principio, ossia che «lo Stato decida di risparmiare riducendo le proprie prestazioni, in particolare in un ambito fondamentale come quello della scuola». «Di questo passo - si chiedono i docenti - sopprimeremo settimane di scuola, anni di frequenza, ordini di scuola perché è necessario risparmiare?

Categoria dei docenti sempre presa di mira dalla politica dei tagli - Il secondo punto riguarda la categoria dei docenti, che «da ormai da vent'anni subiscono peggioramenti delle loro condizioni di lavoro». Secondo gli insegnanti tagli salariali, blocchi degli scatti di anzianità, peggioramenti continui delle prestazioni e del sistema della cassa pensione non fanno altro che rendere la professione dell'insegnante «sempre meno attrattiva».

Le conseguenze negative per gli studenti - Il terzo punto concerne i contraccolpi negativi sugli studenti. Le misure di risparmio colpirebbero pesantemente anche loro che «si vedono aumentato il numero medio di allievi per classe, ridotte le ore di recupero, diminuiti i mezzi di sostegno e annullate in parte le borse di studio con l'introduzione di sistemi di prestito, eccetera.

Le condizioni dell'insegnamento e dell'apprendimento nelle scuole ticinesi peggiorano - Il quarto punto riguarda le condizioni di insegnamento e di apprendimento. Il continuo taglio degli investimenti provoca un aumento dell'orario d'insegnamento settimanale degli insegnanti e a un aumento del numero di allievi per docente. Inoltre i docenti denunciano una «crescita costante dei compiti che la scuola deve assolvere» in una società sempre più complessa. I docenti ricordano che il cantone Ticino si trova negli ultimi posti rispetto alla media cantonale svizzera in fatto di investimenti. In una tabella dell'Ufficio federale di statistica il Ticino, con il 22,9% risulta infatti al 22° posto nella classifica dei cantoni svizzeri in fatto di «Spesa pubblica per l'educazione». Primo in classifica è Basilea Campagna, con il 34,9%, Turgovia segue con il 34% e Appenzello Interno con il 33,6%. La media Svizzera è del 26,7%.

«Investire nell'educazione» - Infine, l'ultimo punto riguarda una sorta di appello. Infatti per i docenti è necessario investire nell'educazione, «sia per realizzare importanti riforme in grado di rispondere alle numerose sfide che la nostra società si trova ad affrontare, sia per migliorare le condizioni di lavoro degli insegnanti. Senza il loro contributo queste stesse riforme non potranno essere realizzate, né sarà possibile apportare alcun significativo miglioramento alla nostra scuola».

Le foto degli striscioni - Dopo Novazzano, lunedì mattina è giunta in redazione dalle scuole elementari di Chiasso un'immagine riguardante lo striscione di protesta degli insegnanti con lo slogan: «Sì alla qualità della scuola, No alle misure di risparmio». 

Chi volesse mandare a Tio.ch le immagini degli striscioni o riguardanti la protesta dei docenti può farlo attraverso il nostro numero di WhatsApp 076 337 35 00

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Sir Stanley 8 anni fa su tio
Perché tutti quelli che criticano i docenti ritenendoli membri opportunisti di una casta tanto privilegiata e strapagata non hanno intrapreso essi stessi la carriera di docente, allora? Per puro masochismo? Personalmente me ne guarderei bene dal fare l'insegnate e passare il tempo di lavoro a gestire i figli di certe persone, se è vero che la mela cade vicino all'albero.

mgk 8 anni fa su tio
Fategli pagare il riscaldamento

MIM 8 anni fa su tio
Risposta a mgk
e pulire gli stabili..

MIM 8 anni fa su tio
Perché non tengono aperto, volontariamente, anche durante i ponti festivi (che sono festivi solo per loro)?

norisknofun22 8 anni fa su tio
Vedendo i commenti di certe persone, capisco come mai gli allievi sono sempre più arroganti e di conseguenza il lavoro del docente é sempre meno attraente!

vulpus 8 anni fa su tio
C'è davvero da preoccuparsi. Una volta era il dipartimento che spingeva il corpo insegnante a protestare in quanto la politica premeva sul corpo insegnante. Oggi purtroppo il corpo insegnante è attacato dal dipartimento stesso, che non riesce più ad imporre le sue volontà, che spesso sono dei principi ideologici dipartimentalistici, che hanno poco a che fare con la probblematica della scuola ticinese. Che oggi gli alunni non abbiano più le nozioni di base è vero. si spazia su orizzonti mondiali o europei e poi si inciampa nel ghiaietto della porta di casa. Che Gobbi poi non perda occasione per sparare a zero non è una novità: saprebbe almeno spiegare cosa intende che gli insegnanti perdono lo spirito di squadra con i funzionari , sarebbe opportuno. In governo continuano a perdere tempo a rintuzzare questioni che non portano da nessuna parte, invece di intavolare un discorso democratico e costruttivo. La cassa è vuota, continuano a dire. Non pubblicano le misure di risparmio prima delle elezioni comunali per non creare una rivolta popolare. Sarebbe ora e tempo di rimboccarsi le maniche come qualcuno ha iniziato a fare, ma tutta la squadra non solo alcuni.

qdu 8 anni fa su tio
20 o 30 anni fa fare il docente era effettivamente una pacchia... oggi, bisogna riconoscerlo, non è più così. Le poche ore settimanali e le tante vacanze sono appena sufficienti per mantenere il benessere psicofisico che è sempre più messo a repentaglio dallo stress e la pressione che i docenti subiscono da ogni fronte. Le classi della scuola dell'obbligo somigliano sempre più a riformatori sfuggiti al controllo. Allievi maleducati (= educati male, o non educati nel tutto) che non conoscono limiti, insultano, sputano, picchiano i compagni e a volte pure i docenti. I genitori che giustificano qualsiasi cosa e la colpa è sempre del docente. Le autorità non fanno nulla per tutelare o supportare i propri dipendenti. Sono sempre di più i casi di burnout. Ecco, forse sarebbe meglio manifestare il disagio dato da queste situazioni, mostrando solidarietà verso i colleghi colpiti, i quali spesso sono talmente provati che non hanno più le forze per farlo loro stessi. Invece no, dinanzi a questi, che sono problemi veri, nessuno si espone. Si fa invece un gran pandemonio per mezza giornata di chiusura a compensazione di un taglio salariale che ha colpito tutti i dipendenti dello Stato, quasi a dire che da quella mezza giornata dipende l'avvenire dei nostri giovani. Gli stessi docenti che probabilmente avrebbero gridato alla discriminazione se questa mezza giornata di libero non l'avessero ricevuta. Gli stessi docenti che qualche anno fa avevano fatto il diavolo a quattro per un'ora settimanale di lavoro in più: non mi risulta che allora qualcuno avesse preso la cosa come l'opportunità per gli allievi di ricevere un miglior servizio educativo. Però se togliamo 4 ore in un anno, allora il servizio peggiora. Eh certo... Signori docenti, volete manifestare? Bene, fatelo, ma p.f. fatelo sui problemi veri, che non mancano, e non sulle questioni di lana caprina.

Tiger 8 anni fa su tio
Risposta a qdu
BRAVO! Ottimo post, che condivido totalmente!

sedelin 8 anni fa su tio
Risposta a qdu
complimenti! concordo :-)

tazmaniac 8 anni fa su tio
Risposta a qdu
mi accodo e quoto assolutamente!

bubi_67 8 anni fa su tio
Cari docenti... ma avete già provato a calcolare tutto il tempo che i vostri allievi perdono perchè: - vi presentate in aula in ritardo - finite la lezione prima - non ne avete voglia e vi inventate un test per poter continuare a riposare tranquilli - li portate a fare una passeggiata - divagate su temi non pertinenti con la vostra lezione? Se vi fate un esamino di coscienza forse... ma solo forse... vi renderete conto delle giornate di lezione che i vostri allievi perdono....

bm51 8 anni fa su tio
Risposta a bubi_67
No non si rendono conto, sono convinti di essere migliori di tutti gli altri. La coscienza ??? cancellata dal loro vocabolario. Forse pensano di essere portatori della verità. Ma faciano il piacere!!!! Lo sipendio è pagato dai contribuenti qundi........

Sir Stanley 8 anni fa su tio
Risposta a bubi_67
Ritengo che il fatto di impostare un "ragionamento" sulla base di una generalizzazione del tutto gratuita fondata su luoghi comuni, stereotipi nonché pregiudizi sia molto triste e tronchi a priori l'eventuale possibilità di un confronto anche solo vagamente costruttivo. A meno che il confronto non avvenga fra entusiasti lettori del Mattino della domenica...

Irishboy 8 anni fa su tio
I docenti saranno anche privilegiati ma tanto chi ne risente di più sono gli allievi che vanno a scuola... basta guardare quanta ignoranza gira negli ultimi anni rispetto a 15 anni fa... chiedi ad un qualsiasi ragazzo di 13 o 14 anni qualcosa sulla geografia del Ticino (nozioni di base a mio parere) o sulla storia svizzera e ti guarda come se fossi uscito da un film horror... e tutto questo perché? non di certo per i docenti che si lamentano (giusto o sbagliato che sia), ma perché il tempo per insegnare è sempre meno e gli allievi diventano sempre più ingestibili

Hirpus 8 anni fa su tio
Io sto con i docenti, lavoro per niente facile e aggiungo, in molti mettono tanta passione. Vero che c'è anche chi non meriterebbe questa professione, ma questo è un altro discorso. Chi vuole risparmiare sull'istruzione dei nostri figli non si rende conto di quale precedente potrebbe creare!!

Pesciora 8 anni fa su tio
Tutte queste lamentele dei docenti sono un'offesa per chi lavora nell'economia privata. Pensano di essere gli unici che subiscono tagli? Nel settore dove lavoro io non si riceve l'adeguamento al rincaro da anni, gli scatti salariali evidentemente non esistono e la sicurezza del posto di lavoro é sempre messa in discussione. I docenti sono e sempre resteranno una categoria di privilegiati pagata più che dignitosamente, eppure sono quelli che si lamentano sempre e per tutto, e inoltre, fatto gravissimo, istigano gli studenti a prendere la loro parte.

tazmaniac 8 anni fa su tio
//Gli insegnanti si rivolgono a tutti i cittadini del Cantone Ticino con un'inserzione a pagamento a tutta pagina sui tre quotidiani ticinesi// Quindi i soldi non gli mancano....

Irishboy 8 anni fa su tio
Risposta a tazmaniac
Non è questione di soldi, è questione di impedire l'accesso ad un servizio pubblico soltanto per i capricci dei "grandi capi" che ci governano.. d'altro canto è proprio vero che il ticino a livello di educazione vale quasi zero, conosco un po' la realtà del resto della Svizzera, e lì si che hanno tutta un'altra mentalità... vogliamo essere svizzeri?? Allora prendere esempio!

Hirpus 8 anni fa su tio
Risposta a tazmaniac
Se non hai argomenti non scrivere stupidaggini.

Gio 8 anni fa su tio
Risposta a Irishboy
L'educazione in CH interna è radicata in ogni abitante. Resto dell'avviso che i docenti siano dei privilegiati in tutti, dagli orari di lavoro, alle vacanze, allo stipendio. Poi paragonare un docente ad un impiegato statale in ufficio è improponibile, sia chiaro. Poi è vero che Bertoli è talmente un testone egocentrico che non deve essere facile parlare con lui.
NOTIZIE PIÙ LETTE