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Primo incontro, ormai a licenziamenti avvenuti, tra la direzione della Rsi e il sindacato SSM. Come riguadagnare la fiducia e la credibilità? «L'azienda non ha dato risposte»
COMANO - L'azienda come intende agire per riguadagnare la fiducia del personale e la credibilità presso l'opinione pubblica? La domanda è stata posta martedì mattina dai rappresentanti del Sindacato Svizzero dei Mass Media (SSM) ai vertici della Rsi. La direzione, così riferisce l'SSM in una nota, «nonostante tutto quello che è successo negli scorsi giorni non è stata in grado di rispondere e ha ancora preso tempo».
Il sindacato SSM accusa la direzione della RSI di impreparazione «nell'affrontare questo momento critico per il personale e per tutta l'azienda».
Nell'incontro di questa mattina, in cui il Sindacato SSM, oramai a licenziamenti avvenuti, ha potuto per la prima volta incontrare ufficialmente il Direttore RSI Maurizio Canetta e i vertici del dipartimento risorse umane per discutere sulle misure di risparmio e alle modalità con le quali sono state messe in atto.
Il sindacato SSM ha avanzato la richiesta di «congelare tutti i licenziamenti e rivedere l'intero processo di contenimento dei costi perseguito fin qui». La richiesta è stata respinta al mittente. Nessuno spiraglio per un'apertura. La posizione del Direttore Canetta è stata ribadita anche oggi, all'indomani dell'incontro con i dipendenti di ieri con il Direttore generale della SSR, Roger de Weck: "Indietro non si torna". Tutto confermato: le misure di riduzione del personale proseguiranno nei prossimi mesi.
Per il sindacato SSM questo atteggiamento rappresenta un vero e proprio strappo che sarà difficile da ricolmare. «Non vediamo su quali basi si potranno intavolare dei rapporti di partenariato sociale fondati sulla fiducia», si legge nel comunicato stampa diramato martedì.
La tensione in RSI non si attenua. Il Sindacato SSM si sente tradito. Le rassicurazioni degli scorsi mesi da parte dei vertici aziendali di coinvolgere i sindacati in questa fase delicata dell'azienda sono state disattese. Quell'«indietro non si torna» ribadito oggi pesa come un macigno e non promette nulla di buono.
