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CANTONEInfluenza: è epidemia. E siamo solo all'inizio

20.01.16 - 19:36
Il picco dell'influenza nelle prossime settimane. Il consiglio del medico. "Lavatevi le mani e state a casa ai primi sintomi per evitare il contagio"
fotolia
Influenza: è epidemia. E siamo solo all'inizio
Il picco dell'influenza nelle prossime settimane. Il consiglio del medico. "Lavatevi le mani e state a casa ai primi sintomi per evitare il contagio"

LUGANO - Mal di gola, tosse, starnuti e pacchi di fazzoletti che si consumano a vista d'occhio. La prima epidemia di influenza è servita. E se in Svizzera, durante la scorsa settimana, vi sono sono state 109 consultazioni ogni 100mila abitanti, come al solito in Ticino va molto peggio (337.3 su 100mila).

"La soglia epidemica è stata superata già da due settimane", spiega Danuta Reinholz, medico cantonale aggiunto. Insomma, siamo nel pieno dell'ondata di influenza stagionale e il numero di persone ammalate è in crescendo. "Non abbiamo ancora raggiunto il picco, che ci sarà attorno alla sesta settimana dell'anno", spiega la dottoressa.

La raccomandazione, come al solito, è sempre la stessa: "curare l'igiene delle mani". Il vaccino poi è importante, "soprattutto per le persone fragili (anziani e bambini da zero a quattro anni), con malattie croniche e per tutti gli immunodepressi".

In quest'ultimo caso poi vaccinarsi è fondamentale anche per chi è vicino al malato. "In caso di hiv positivi trapiantati, persone molto anziane, o chi è affetto da più malattie e prende diversi farmaci, solo per fare degli esempi, è importante che anche famigliari, curanti (medici e infermieri) e colleghi di lavoro siano protetti dal virus". Che quest'anno è, principalmente, il famigerato H1N1, in quella variante pandemica che aveva spaventato il mondo intero qualche anno fa. "Ma che abbiamo visto essere più innocente di quello che ci aspettavamo", assicura la dottoressa Reinholz.

Un consiglio per evitare il diffondersi della malattia? Stare a casa quando compaiono i primi sintomi importanti (febbre, tosse, e dolori muscolo scheletrici) e non quando l'influenza si è scatenata. "È nella prima settimana che si è più contagiosi" sottolinea il medico cantonale che non si scompone con previsioni per le prossime settimane: "L'essere umano non è come una nuvola".

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