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CANTONEConsegnata l'arma agli aspiranti della Scuola cantonale di polizia

26.11.15 - 19:21
I 46 potenziali agenti sono pronti per un periodo di stage presso i corpi locali e in quello cantonale
Foto Polizia cantonale
Consegnata l'arma agli aspiranti della Scuola cantonale di polizia
I 46 potenziali agenti sono pronti per un periodo di stage presso i corpi locali e in quello cantonale

ISONE - Si è tenuta giovedì pomeriggio sulla Piazza d'armi di Isone la cerimonia di consegna dell'arma agli aspiranti della Scuola cantonale di polizia.

La cerimonia ha avuto luogo alla presenza del Direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi, del Comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi e dei Comandanti delle Polizie comunali con aspiranti in formazione. 25 aspiranti agenti della Polizia cantonale e 21 aspiranti agenti delle Polizie comunali di Ascona, Bellinzona, Ceresio Nord, Chiasso, Locarno, Losone, Lugano, Malcantone Ovest, Mendrisio, Muralto-Minusio e Torre di Redde - al termine di un percorso di formazione impegnativo, comprensivo di allenamenti pratici e di approfondimenti normativi sull'uso della pistola d'ordinanza - hanno così ricevuto ufficialmente la pistola d'ordinanza.

Gli aspiranti sono ora pronti per un periodo di stage nei posti di polizia, "tassello importante della formazione che li poterà al conseguimento dell'Attestato professionale federale di agente di polizia, con il superamento degli esami di professione nel febbraio 2016". 

Il Consigliere di Stato Gobbi ha evidenziato, nel suo discorso, come la consegna dell'arma sia un gesto di grande responsabilità e di fiducia da parte delle istituzioni nei confronti degli aspiranti. "L’arma d’ordinanza è uno strumento dello Stato moderno per proteggere beni e persone, cui è affidato il monopolio della forza legittima affinché garantisca la sicurezza della popolazione e il rispetto delle leggi".

L'invito agli aspiranti agenti è di trarre tesoro dall'esperienza di chi li ha preceduti, e di fidarsi del proprio buon senso. "Una delle lezioni più importanti che apprenderete è che un mezzo coercitivo, come la pistola d’ordinanza, va utilizzato solo quando tutte le altre opzioni sono già state scartate. La cronaca, non solo quella internazionale ma anche quella locale, ci insegna, infatti, che alcuni gesti possono
provocare danni irreparabili".

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