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CHIASSO"Pagati 11 franchi l'ora" nell'azienda di orologi

14.10.15 - 14:05
Salari record (in negativo) alla Big Ben di via Motta. La denuncia all'Ispettorato del lavoro
"Pagati 11 franchi l'ora" nell'azienda di orologi
Salari record (in negativo) alla Big Ben di via Motta. La denuncia all'Ispettorato del lavoro

CHIASSO - Montare e assemblare marchingegni per 17 franchi (lordi) all'ora. Forse meno: forse 11 franchi, a dire delle dirette interessate. È un dumping record quello che si profila dai contratti di un'azienda di orologi di Chiasso, che 20 minuti ha potuto visionare. Trovate un esempio nel documento allegato. L'azienda, la Big Ben Sa di via Motta 24, nega categoricamente, ma la carta parla chiaro. Duemilaottanta franchi lordi per 30 ore a settimana. Le stesse condizioni sarebbero applicate, da contratto, a tutte e cinque le dipendenti dell'azienda. Ma stando alle testimonianze, le ore lavorate sarebbero in realtà molte di più.

"Lavoriamo a tempo pieno" - "Iniziamo a lavorare alle 8 di mattina e finiamo alle 18.00, con una pausa di un'ora" racconta un'operaia, che chiede di rimanere anonima. "Non abbiamo mai ricevuto le buste paga, e tutte quante lavoriamo in queste condizioni, retribuite part time lavorando a tempo pieno, nonostante il contratto dichiari solo 30 ore". Rifacendo il calcolo, dunque, fanno 11 franchi lordi all'ora. Quasi un record.

Denuncia all'Ispettorato del lavoro - Le stesse segnalazioni sono arrivate all'Ocst, che conferma di avere "avviato delle verifiche sulla situazione". Nei contratti "si riscontrano delle incongruenze sugli orari" senza contare che "il tempo pieno configurerebbe, se confermato, delle condizioni salariali assolutamente inaccettabili nel nostro Cantone" spiega Lorenzo Jelmini. "Per questo motivo - aggiunge il sindacalista - abbiamo predisposto una denuncia all'Ispettorato del lavoro e avviato delle verifiche, a seguito delle quali andremo a rivendicare le spettanze salariali".

"No comment" - L'azienda, da noi contattata, nega che i propri dipendenti lavorino a tempo pieno. "Ognuno può dire quello che vuole, se ci saranno delle verifiche noi siamo tranquilli" commenta il titolare, che si rifiuta di rilasciare ulteriori dichiarazioni.

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