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BELLINZONA"Analizzo la canapa per gli altri, ma dovrebbe farlo lo Stato"

28.07.15 - 08:31
Incontriamo Franco, l’uomo che verifica la qualità della canapa per dei potenziali consumatori
Foto Fotolia
"Analizzo la canapa per gli altri, ma dovrebbe farlo lo Stato"
Incontriamo Franco, l’uomo che verifica la qualità della canapa per dei potenziali consumatori

BELLINZONA - Nelle scorse settimane abbiamo riportato i risultati della ricerca eseguita da Maria Teresa Pinorini sulla canapa che acquista al mercato nero. Si è evidenziato che i consumatori si trovano confrontati con della merce insidiosa. Ricerca che evidenzia che i consumatori, in particolar modo i più giovani, si trovano confrontati a un mercato insidioso con ben pochi mezzi a disposizione per orientarsi criticamente. Questa è la situazione ufficiale. Ufficiosamente però, almeno in Ticino, si sta vivendo un'interessante esperienza di riduzione del danno. Nel nostro cantone, infatti, ci sono consumatori sperimentati che prestano assistenza a chi si appresta a comperare ingenti quantitativi di sostanze da rivendere o, più spesso, a chi acquista quantitativi sufficientemente grandi a coprire il proprio consumo abituale per un mese o più. Alcuni sono specializzati nel campo delle droghe sintetiche altri in quello degli oppiacei, molti si occupano di cocaina. Il nostro interlocutore si occupa di canapa.

Pratica illegale, ma… – «Da me arriva di tutto – sostiene Franco (nome noto alla redazione) – dal ragazzino con un cimino a quello che vuole prendere una quantità maggiore per poi rivenderla». La pratica è illegale, il nostro interlocutore viola palesemente la legge. Ma... c’è un ma. «Io non dico a nessuno di consumare, comperare o trafficare canapa – sostiene –. Non faccio nulla per incrementare il mercato. Un mercato che è ben radicato ed è totalmente fuori controllo dal punto di vista sanitario. Aspettando che la legge sia applicata e che non ci sia più canapa in circolazione, io mi limito a dare il mio contributo affinché si possa trovare la miglior qualità di sostanza possibile. Il giorno in cui la legge non sarà più una semplice dichiarazione d’intenti, la mia funzione non avrà più ragione d’essere. L’alternativa è una sola: vigilare ufficialmente almeno sull’aspetto qualitativo delle sostanze». 

E Franco aggiunge: “D'estate sono parecchio sollecitato. Quelli che sono riusciti a produrre hanno finito la propria merce ed è troppo caldo per coltivare sotto le lampade; in più poliziotti e doganieri continuano a sequestrare i semi e a distruggere le piccole coltivazioni. In questo modo fanno dell’autoproduzione un vero e proprio percorso del combattente. L’estate per i trafficanti è anche il momento ideale per vendere i fondi di magazzino. Battuta, sprayata, ammuffita, appesantita… le varietà peggiori d'estate sono le più facilmente accessibili”. Ma cosa resta nelle tasche del nostro “esperto”? «A me non costa nulla e alcuni mi lasciano anche dell’erba da fumare. Cosa vuoi di più?». Già, cosa vuoi di più?

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