Cerca e trova immobili

CANTONEPosti a rischio e chiusure, ombre nere sulla nuova sanità

09.06.15 - 08:00
Necessario risparmiare sulle spese: ma la pianificazione ospedaliera propone la strada giusta?
Fotolia
Posti a rischio e chiusure, ombre nere sulla nuova sanità
Necessario risparmiare sulle spese: ma la pianificazione ospedaliera propone la strada giusta?

BELLINZONA - Cliniche private a rischio chiusura e decine di posti di lavoro in pericolo. È lo spettro che si intravede scrutando le tabelle provvisorie della nuova pianificazioneospedaliera in Ticino. Con le strutture dell'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) ad accaparrarsi, ipoteticamente, quasi tutti i mandati e le private a perderne molti altri. Intanto il medico cantonale Giorgio Merlani sembra non volersi esprimere sulla questione, su cui si tornerà presto a dibattere in ambito politico. Ma alcuni aspetti meritano, comunque, di essere evidenziati.

Panoramica inquietante - Con quali criteri sono stati attribuiti i mandati nella futura pianificazione ospedaliera cantonale? L'obiettivo dichiarato, e giustificato, è quello del risparmio: si vuole ridurre i costi della sanità. Il modello a cui ci si ispira è quello di Zurigo, ordinato ed efficiente. Ma la realtà dei fatti appare ben diversa. Al primo colpo d'occhio si capisce subito come l'Ospedale Civico di Lugano e il San Giovanni di Bellinzona rappresentino i nodi cruciali del documento. Alle due strutture pubbliche è attribuita gran parte dei mandati. In grave difficoltà si ritroverebbero invece cliniche private come la Sant'Anna di Lugano e la Santa Chiara di Locarno che, stando ai piani del Cantone, vedrebbero ridursi quasi il 90% delle loro attività. Che ne sarebbe, in tal caso, dei dipendenti di queste strutture che si ritroverebbero senza mansioni? Non è possibile trovare una via di mezzo? Drastico calo dei mandati anche per un'altra struttura dell'EOC, La Carità di Locarno. 

Rifiuti - Entrando più nel dettaglio, si nota che l'ospedale San Giovanni ha addirittura respinto alcuni mandati, nei rami della ginecologia tumorale e della chirurgia dei vasi interaddominali. Decisione motivata dal fatto di non avere sul posto i mezzi necessari per fare fronte a questi impegni. oppure da scelte interne dell'EOC. Ma chi ha attribuito i mandati non poteva rendersene conto prima? E non avrebbe potuto dirottare ad altre strutture presenti sul territorio questi compiti?

Il caso di Gravesano - C'è poi il caso, singolare, dell'Ars Medica di Gravesano. Stando alle tabelle del Cantone, la clinica privata non soddisferebbe molti dei criteri stabiliti dalla nuova pianificazione. Sono gli stessi esperti cantonali a evidenziare con una serie di crocette come l'istituto si sia candidato ma non soddisfi interamente i requisiti né al momento della stesura del messaggio (2014) né entro inizio 2015 come richiesto dal Cantone per ottenere i mandati stessi. Eppure le sono attribuiti tutti i mandati nell'ambito dell'ortopedia. A cosa serve, dunque, fissare dei criteri minimi se poi possono anche non essere rispettati?

Il caso della Clinica Luganese - Nonostante un servizio di radioterapia nuovo di zecca, alla Clinica Luganese viene negato il mandato per la radioterapia a pazienti degenti. Che spesso in contemporanea fanno anche chemioterapia. Cosa dovranno fare, dunque, i pazienti oncologici della Luganese? 

Mosse discutibili - In un primo tempo era stata fatta anche un'altra mossa discutibile. La Clinica Santa Chiara di Locarno aveva ricevuto il mandato per quanto riguarda l'otorinolaringoiatria. Senza, tuttavia, avere i mezzi per seguire i casi di bambini di età inferiore ai 12 anni. La decisione, su segnalazione degli stessi responsabili della struttura, era stata poi ritrattata.

Lacune - La sensazione è che il progetto di pianificazione sia stato messo nero su bianco senza considerare concretamente tutte le risorse presenti nelle singole strutture sparse sul territorio. Il Locarnese, considerando i progetti del Cantone, sia a livello pubblico sia privato rischia un drastico calo delle possibilità di cura per le persone della regione. Ma le altre strutture, in particolare quelle dell'EOC a Bellinzona e a Lugano, saranno in grado di accogliere tutti i pazienti che ci saranno? Domanda lecita, se si considera che già ora il Civico è spesso strapieno e che le sale operatorie sia al Civico sia al San Giovanni traboccano di pazienti. All'orizzonte, se l'attuale progetto dipianificazione dovesse essere confermato, potrebbero profilarsi lunghe liste d'attesa per i ticinesi.   

 

 

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE