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CANTONEI ragazzi amano il ciclismo, ma i Velo club chiudono

12.05.15 - 06:19
Andare in bicicletta è l’attività preferita tra i 10-14enni ticinesi, ma le società sono in affanno. E il tuo sport, qual è?
I ragazzi amano il ciclismo, ma i Velo club chiudono
Andare in bicicletta è l’attività preferita tra i 10-14enni ticinesi, ma le società sono in affanno. E il tuo sport, qual è?
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LUGANO - Sono moltissimi i giovani ticinesi che praticano sport e ne sono appassionati. Tra allenamenti, partitelle e gare, il 10-14enne medio vi si impegna per 3 ore e mezza ogni settimana. Lo si legge nel rapporto della Confederazione, Sport Svizzera 2014. L’elenco di attività è quasi infinito: dal nuoto al tennistavolo, dall’hockey al torrentismo, l’elenco ne nomina ormai più di cento. I più praticati? Nuoto, ciclismo, sci, calcio ed escursioni. Poco dietro ci sono la danza e la ginnastica, attività preferite tra le ragazze. Non sempre, però, questo amore fa la fortuna dei club. Le squadre di calcio sono frequentatissime: è iscritto un intervistato su tre. Ma i gruppi ciclistici se la passano male (vedi a lato): solo l’1,3% dei bambini inforca i pedali per un Velo club. Chiaro, pedalare da soli è rilassante, palleggiare contro un muro, dopo un po’, è ben al di là della soglia della noia.

"Cifre sorprendenti" – Per approfondire le ragioni di questo fenomeno abbiamo interpellato il presidente del Velo Club Lugano, Andrea Prati. «Queste cifre mi sorprendono un po’, viste le difficoltà che abbiamo a reclutare nuovi ragazzi», commenta. «Il numero di giovani che intraprende l’attività agonistica è in costante calo». Un fenomeno che sta addirittura mettendo a rischio la sopravvivenza di alcune associazioni.  «L’esempio è il Velo Club Locarno, che ha chiuso proprio quest’anno», continua Prati. «Questi dati, però, ci danno speranza: è una base su cui invertire la tendenza. Bisogna trovare le ricette giuste». 

Tra i contro, ci spiega, ci sono il Ticino e il suo traffico che spaventano molti, genitori in primis. «Per questo serve anche l’appoggio della politica nello sviluppare delle piste ciclabili al di fuori dei principali assi di scorrimento». Insomma, in effetti è un po’ inutile che un ragazzo vada pazzo per il Tour e il Giro, se poi la mamma gli vieta di uscire dal vialetto.

La pubertà porta ai pesi – Ma se la situazione è difficile tra i ragazzi più piccoli, rischia di complicarsi con quelli più grandi. Basti pensare che tra i quasi 2'000 15-19enni intervistati, solo lo 0,8% delle ragazze ha affermato di appartenere a un Velo club e i ragazzi sono ancora meno, tanto da essere scivolati fuori dalla statistica. Insomma, i club di badminton stanno meglio e non è una battuta: sono frequentati dall’1% dei maschi e dallo 0,9% delle ragazze. Verosimilmente, questo perché il ciclismo è uno sport che a un certo punto diventa piuttosto impegnativo: “È chiaro che se, a un certo punto, il ragazzo non prende il ciclismo come sport e non lo affronta seriamente, le strade si devono separare per forza”, ci spiega ancora Andrea Prati, “anche perché dal punto di vista delle risorse abbiamo dei limiti”. Inoltre, sembra che per i ragazzi più grandi cambino anche le priorità. Infatti chiedendo quale sport sognano di praticare, allo scoccare dei quindici anni, rispondono di voler andare in palestra. E tra le motivazioni appare il desiderio di migliorare l’aspetto. Ecco quindi che tra gli sport ideali dei 15-19enni, il fitness è secondo solamente alle arti marziali.

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