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REGNO UNITOLondra al voto: ticinesi emigrati contro l’Ue

07.05.15 - 07:24
Urne aperte oggi nel Regno Unito. A chi proviene dal nostro cantone abbiamo chiesto cosa si aspetti come straniero nelle terre di Sua Maestà
Londra al voto: ticinesi emigrati contro l’Ue
Urne aperte oggi nel Regno Unito. A chi proviene dal nostro cantone abbiamo chiesto cosa si aspetti come straniero nelle terre di Sua Maestà

LONDRA - Seggi aperti nel Regno Unito, dove gli ultimi sondaggi davano ieri i conservatori uscenti di David Cameron testa a testa con i laburisti di Ed Miliband. Esito più che mai incerto, insomma, con diverse possibili coalizioni con i partiti minori in vista.

Fra i ticinesi che abbiamo sentito e che vivono e lavorano nel Regno Unito anche da molti anni prevale un certo disinteresse per il voto di oggi. Alcune aspettative appaiono però ben chiare, soprattutto riguardo alle politiche sugli stranieri e i rapporti con l’Ue (Cameron ha promesso un referendum sull’uscita se rieletto).

«Come straniero nel Regno Unito spero di poter esercitare il mio lavoro senza problemi come ho fatto negli ultimi quattro anni qui a Londra, dove ci sono molte più opportunità che in Svizzera», ci spiega Christian Bianchini, sviluppatore di software. «Essere stranieri in un Paese che guarda alla chiusura non è simpatico, ma è difficile criticare quando si viene dalla Svizzera: nel rapporto con l’Ue abbiamo problemi simili», gli fa eco Valentina*, esperta di marketing da tre anni a Londra.

Donatella* – in Gran Bretagna da quattro anni e mezzo dove lavora per il Sistema sanitario nazionale – si augura più che altro un esito positivo per la sanità pubblica. Sull’Ue, tuttavia, non ha dubbi: «Ne hanno beneficiato pochi Paesi, è naturale considerare l’uscita». Nel Regno Unito dall’età di 10 anni, anche il disegnatore di videogiochi James Rasa reputa l’Ue «un casino» da cui è meglio allontanarsi «come fa la Svizzera». Il 22enne, tuttavia, non vuole sentir parlare della destra populista di Farage: «Per me l’importante è che lo Ukip non faccia progressi», afferma.

«Da sempre di convinzione liberale», Joe Broggini spera dal canto suo in una riconferma dei Tory in coalizione coi Lib Dem. Il motivo: continuità delle politiche economiche e il referendum sull’Ue («la Gran Bretagna non ha bisogno di Bruxelles»). A Londra con la famiglia dal 1968 («non ho diritto di voto, ma mi sento inglese in tutto e per tutto»), Broggini ritiene d’altronde che l’uscita dall’Ue sia «l’unico modo per tenere l’immigrazione sotto controllo».

* Nomi noti alla redazione

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