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BELLINZONAIl carnevale che cambia

17.02.15 - 17:44
Meno presenze, meno biglietti venduti e meno incassi. Non soltanto per colpa del maltempo. Il portavoce del Rabadan: "Cambiano le abitudini, ma in futuro dovremo rivedere i servizi offerti"
Il carnevale che cambia
Meno presenze, meno biglietti venduti e meno incassi. Non soltanto per colpa del maltempo. Il portavoce del Rabadan: "Cambiano le abitudini, ma in futuro dovremo rivedere i servizi offerti"

BELLINZONA - Meno entrate, meno presenze, meno incassi. La spirale negativa pare non arrestarsi. L'edizione del Rabadan 2015 regala poche soddisfazioni agli organizzatori. Non solo a causa del maltempo. Gli undici del comitato organizzativo ci mettono ogni anno anima e cuore e Sascha Gobbi, portavoce del Rabadan, non nasconde la sua delusione per la pubblicazione di tutta una serie di articoli che vanificano, in parte, il grande sforzo profuso per offrire il meglio al grande popolo del carnevale. Su questo punto, Gobbi si esprime così: "Dover sempre leggere articoli su aspetti negativi, di coma etilici, bottiglie rotte e risse, tutti avvenimenti in verità circoscritti, è un gran peccato. C'è chi ci accusa di snaturare lo spirito del carnevale, facendone un avvenimento a scopo di lucro. Niente di più falso. Siamo un comitato composto da 11 persone, gestito gratuitamente e non siamo stipendiati. Se poi alle tendine e ai bar la gente beve tanto o poco a noi, in termini economici, non cambia niente".

Calo non soltanto dovuto al maltempo - Sascha Gobbi spiega che gli introiti, utilizzati per l'organizzazione degli eventi, la sicurezza e i trasporti pubblici, provengono dalla vendita dei biglietti d'entrata e da alcuni sponsor. Sulla diminuzione delle presenze, Gobbi non cerca scuse: il calo riscontrato anche quest'anno non è dovuto soltanto al maltempo. Bellinzona vittima del suo successo? La flessione riscontrata a Bellinzona non è che il sintomo di un cambiamento generale di società: "Stanno cambiando le abitudini. La flessione non si registra soltanto al Rabadan, ma un po' dappertutto, nei carnevali medi, piccoli e grandi, ma anche nelle feste campestri, nelle manifestazioni sportive. Ormai si assiste a un'offerta di divertimento che si dilata durante tutto il periodo dell'anno. E il carnevale non è che uno dei tanti avvenimenti in cui è possibile divertirsi. L'unica differenza è la possibilità di mascherarsi".

Risottata record - Eppure gli eventi veri e propri legati strettamente al carnevale, come per esempio la cerimonia di apertura, i cortei dei carri, delle guggen o dei bambini, o la tradizionale risottata tenutasi oggi, martedì grasso, conoscono sempre un grande successo di pubblico. Ce lo conferma Gobbi, che parla di una risottata di successo: "Oggi in piazza Governo c'era una marea di gente. Con oltre 4.000 porzioni distribuite abbiamo superato di 1.000 unità i numeri che registravamo quando il risotto veniva distribuito all'Espocentro".

Non soltanto una questione di prezzo - E' di sera che si è riscontrata, durante quest'ultima edizione, una flessione che ormai segue un trend che dura ormai da qualche anno. "Se tre anni fa, quando la tessera costava 25 franchi, le tessere vendute sono state 42mila, quest'anno sono state soltanto 27mila", ha continuato Gobbi. Una mera questione di prezzo? "No, non è soltanto una questione di prezzo. Le dinamiche in gioco sono tante. La fascia di visitatori d'età dai 25 ai 30 anni è in diminuzione. Assistiamo a una generale diminuzione di predisposizione al divertimento, allo svago. C'è sempre più stress e meno voglia di divertirsi. C'è da considerare un altro aspetto: nonostante tutti i nostri sforzi economici, con la spesa di 40mila franchi per posare gabinetti toi-toi, vediamo persone che urinano un po' dappertutto. Situazioni queste di degrado, che non a tutti piace".

"Se le entrate diminuiscono..." - Gobbi, tuttavia, guarda al futuro con ottimismo, ma anche con una buona e sana dose di realismo. Il Rabadan potrebbe cambiare e il carnevale di Bellinzona come lo abbiamo vissuto fino ad oggi non potrebbe essere più lo stesso. Per carità, nessuna rivoluzione, ma se la tendenza alla diminuzione degli incassi dovesse continuare, i servizi offerti riguardanti la possibilità di usufruire dei trasporti pubblici potrebbero essere ridotti. "Se le entrate diminuiscono sensibilmente non potremo più permetterci i servizi di prima. Anche perché se le casse piangono noi non possiamo permetterci di metterci i soldi di tasca nostra. L'anno scorso abbiamo perso 50mila franchi...".

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