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CANTONECertificati falsi: “Medici a volte conniventi”

21.11.14 - 07:00
«Un fenomeno reale», sostiene Giorgio Merlani
Certificati falsi: “Medici a volte conniventi”
«Un fenomeno reale», sostiene Giorgio Merlani

BELLINZONA - “Il mio paziente non può alzare pesi ma deve andare a ballare perché fa bene alla muscolatura”, questo il tenore di un certificato approdato sulla scrivania del medico cantonale Giorgio Merlani. «Non posso entrare nel caso specifico – precisa subito Merlani –. Il concetto di base è che il certificato medico è un documento ufficiale, redatto da un professionista che si assume la responsabilità di quello che c’è scritto». Non sempre tutto fila liscio: «A volte mi vengono presentati dei certificati che, obiettivamente, nella migliore delle ipotesi sono dubbi, alcuni possono essere conniventi o addirittura falsi. Questi casi sono illegali, si incorre in un reato penale».

Errare è umano, anche un dottore può dunque sbagliare... a volte. Ma se lo fa con un pizzico di “malizia” questo non va bene. «Ci sono diversi modi per redigere un certificato medico scorretto: c’è chi lo fa per negligenza, chi vuole fregare il paziente o quello scientemente falso. Nel peggiore delle ipotesi, inoltre, il paziente si mette d’accordo con il medico in cambio di alcuni favori». Già, anche il paziente gioca un ruolo da protagonista in queste vicende. Un datore di lavoro che riceve una valutazione medica può però mettere in dubbio la validità dell’attestazione. «Non si è costretti ad accettare un certificato medico – precisa Merlani –. È un mezzo di prova. Chi lo riceve può far fare una contro valutazione. Un secondo parere medico potrebbe stravolgere la situazione. Di solito, però, il datore di lavoro stringe i denti, anche nel dubbio, perché dovrebbe pagare un medico per una seconda valutazione per poi ritornare al punto di partenza».

Quanto casi durante l’anno? – “Mi arrivano uno o due casi al mese – sostiene Merlani -. Durante l’anno un paio finiscono al Ministero pubblico. La grande maggioranza, purtroppo, finiscono nel nulla. Io scrivo al medico coinvolto dicendo che ho tra le mani il certificato redatto da lui, chiedo di spiegarmi come stanno le cose. Alcuni di loro hanno avuto dei buoni motivi per scrivere determinate cose, altri dicono che quel certificato non lo hanno mai visto (il paziente lo ha falsificato), oppure lo hanno fatto in buona fede.

Dottore: prudenza – “Invito sempre i medici alla prudenza. Il paziente magari si presenta dicendo che ha mal di schiena e poi il certificato lo usa per fare dei corsi fitness gratuitamente. È un peccato d’ingenuità nel quale non si deve cadere. Ho già fatto per questo motivo dei richiami e un paio di volte ho aperto delle commissioni di vigilanza. Si finisce sempre con un abbandono, un ammonimento o una multa... non sono dei casi penali insomma”.

 

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