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PROCESSO DI DAROFatti inquietanti nei giorni prima del delitto

24.07.12 - 16:08
Processo Garatti, il giudice ripercorre le giornate precedenti la folle serata di Daro: "Come è cambiata l'atmosfera in casa di Arno dopo l'arrivo del figliastro minorenne?"
Tipress
Fatti inquietanti nei giorni prima del delitto
Processo Garatti, il giudice ripercorre le giornate precedenti la folle serata di Daro: "Come è cambiata l'atmosfera in casa di Arno dopo l'arrivo del figliastro minorenne?"

BELLINZONA - "Una persona che dopo l'esperienza in Serbia è cambiata nel fisico e nello spirito". Così amici e conoscenti definiscono D.D., il ragazzo che il 1 luglio del 2011 ha fatto a pezzi il patrigno Arno Garatti, nel suo appartamento di Daro. Riparte da questo dato di fatto il processo di Bellinzona, che vede alla sbarra Mitra Djordjevic, moglie di Garatti, Mario Paiva, il venditore che ha procurato l'arma al giovane, e Ferdonije Fila, l'uomo che avrebbe dovuto sbarazzarsi del cavadere. Il giudice Claudio Zali cerca di rispondere sostanzialmente a una domanda ben precisa. "L'arrivo di D.D in Ticino, pochi mesi prima della tragedia, ha provocato delle tensioni in casa Garatti?"

Un giovane 'schizzato' - Il confronto tra Zali e Mitra Djordjevic si fa sempre più acceso. Il giudice incalza, la donna dribbla, nega ogni possibile problema in famiglia. Tanto che la verità fatica a venire a galla. "Mio figlio e mio marito andavano d'accordo - dice Mitra -, tante volte sono usciti a bere qualcosa insieme. Io ho avuto qualche conflitto con mio figlio perché non andava a scuola". Dal suo arrivo D.D. non combina nulla. Non lavora, non va a scuola. Ogni tanto aiuta Paiva con le sue bancarelle. "A settembre - dice la madre - avrebbe potuto avere un posto di apprendistato di meccanico a Castione. È strano come mio figlio si sia iniziato a comportare con l'arrivo della pubertà". Il garagista presso cui ha effettuato uno stage qualche giorno prima dell'omicidio lo ha definito 'schizzato alla grande'. D.D. nel frattempo ha iniziato anche a bere. "Sotto il letto una volta gli ho trovato tantissime bottiglie di birra". Zali è un fiume in piena. E rilancia: "D.D. appena arriva in Ticino inizia a cercare armi, pistole". Si percepisce un disagio serio riferito al marito della mamma. "Se Arno continua così, lo uccido", avrebbe confidato ad alcune persone.

Cronologia inquietante - Si entra così nei dettagli dei giorni che hanno preceduto il delitto. Ed emergono aspetti inquietanti. Lunedì 27 giugno D.D. si fa accompagnare da Arno in una gioielleria di Locarno. Vende una collana d'oro in cambio di 870 franchi. Il 28 giugno Mitra Djordjevic prenota il viaggio in Serbia, con partenza fissata per venerdì 1 luglio (giorno del delitto). "La cosa strana di questo viaggio - fa notare Zali - è che a molte persone lei ha detto che andava per motivi medici. In realtà si doveva occupare del visto per la permanenza di suo figlio D.D. in Svizzera". Sempre il 28 giugno, mentre Arno dorme, c'è una discussione 'speciale' tra la donna e suo figlio, nella quale, stando alla testimonianza di D.D., lei gli avrebbe chiesto di eliminare suo marito. Il minorenne avrebbe ricevuto 600 franchi di acconto per pagare un sicario. Dai verbali emerge anche che Garatti in quei giorni aveva confermato la volontà di riscattare la sua polizza vita. Nel pomeriggio Arno e la moglie si recano a Locarno a ricomprare la collana venduta il giorno prima da D.D.. Un episodio che solleva tanti dubbi nel giudice.

Telefonata chiave - È un rapporto strano quello tra Garatti e D.D., forse ambivalente. Mercoledì 29 giugno i due vengono visti insieme in un grotto di Pian San Giacomo. A Mesocco D.D. cade dalla bicicletta e si procura ferite al volto.  Giovedì 30 giugno Mitra chiama l'agenzia viaggi per annullare una gita. La segretaria, dall'altra parte del telefono, capterà una frase di Garatti che potrebbe risultare importante. Arno avrebbe detto alla moglie: 'Non penserai che ti lasci da sola con quel deficiente di tuo figlio...' Un'esclamazione che dimostrerebbe, contrariamente a quanto sostiene la donna, che di problemi in casa ce n'erano eccome. E mentre Mitra continua a difendere D.D. e a 'giurare' che tra lui e Arno andasse tutto bene, il giudice scoppia: "Un giorno o l'altro dovrà smetterla di vedere suo figlio come un bravo ragazzo. Suo figlio ha scannato suo marito nel peggiore dei modi possibili".

PM

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