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TICINO"Sequestrato da due securini" Ma la FLP: "Non è vero. Troppi giovani recidivi, però."

15.05.12 - 07:45
Giovane denuncia abuso di potere. Ma le ferrovie ribattono: "Nessuno sceriffo tra i nostri agenti"
Foto archivio TI-Press
"Sequestrato da due securini" Ma la FLP: "Non è vero. Troppi giovani recidivi, però."
Giovane denuncia abuso di potere. Ma le ferrovie ribattono: "Nessuno sceriffo tra i nostri agenti"

LUGANO - “Sono stato sequestrato da due agenti della Rainbow” denuncia un giovane luganese. L’agenzia però nega. Dove sta la verità?

Di corsa sul trenino - “Stavo tornando dal lavoro. Ho avuto un passaggio fino alla stazione di Bioggio e da lì pensavo di tornare a casa col trenino” racconta il giovane. “Arrivato in stazione ho visto il trenino che stava sopraggiungendo e sono salito senza biglietto. Cosa saranno mai un paio di minuti di trasporti pubblici a gratis? – pensavo.”

E zac - Pensiero sbagliato. Perché proprio in quei pochi minuti di viaggio due agenti della Rainbow passano nel vagone e gli chiedono il biglietto. Incuranti delle classiche spiegazioni del caso “ero di fretta”, “non funzionava l’automatico” e via dicendo, insistono perché il ragazzo paghi la multa.

La polizia - Durante le contrattazioni il trenino giunge alla stazione di arrivo del ragazzo, che chiede di poter scendere. Gli agenti scendono con lui. Dopo un paio di minuti di ulteriori discussioni, visto che il giovane continua a pretendere di pagare solo il biglietto e non la multa, uno dei due agenti si mette in disparte e chiama la polizia. Non appena il giovane se ne accorge, però, implora gli agenti di fare dietrofront e si dice disposto a saldare il conto.

L’attesa - Troppo tardi, per non fare la figuraccia di aver chiamato la polizia inutilmente, a detta del giovane, gli agenti lo tengono bloccato in stazione fino all’arrivo della pattuglia. Che avviene oltre due ore dopo. Evidentemente per la polizia un biglietto non pagato non è la più grande priorità.

“Che figuraccia” - Ma il ragazzo dice di aver vissuto veramente male una situazione che, se per gli agenti è magari semplice routine, l’ha “messo in cattiva luce davanti a tutto il paese”. Infatti in quel lasso di tempo è passata dalla stazione, fra i tanti, la sorella del giovane, che ha immediatamente allarmato la madre. “Mio fratello è bloccato in stazione da due agenti di sicurezza!” Chissà cos’avrà combinato, è lecito pensare.

Fine della sofferenza - Giunta la polizia la questione si è risolta in pochi istanti. “Sono stati gentilissimi con me, al contrario degli agenti Rainbow, che non mi hanno neanche lasciato bere un bicchiere d’acqua durante l’attesa” afferma il ragazzo. “Sono stato bloccato, o meglio sequestrato, dai due agenti per oltre due ore!”

“Nulla di irregolare” - Abuso di potere o normale esecuzione delle direttive? Il confine è labile, certo. Dalla Rainbow dicono di non avere nulla da commentare a proposito, a loro non risulta che quella sera sia successo alcunché.

“Agenti seri e responsabili” - E pure la FLP esclude che ci possano essere stati maltrattamenti da parte degli agenti. “Non mi risulta” afferma il responsabile d’esercizio Fabio Bizzozero. “Gli agenti hanno tutti una certa esperienza, lavorano pure per la TPL, sanno fare il loro lavoro”. A chi obietta che non è raro trovare l’esaltato tra gli agenti di sicurezza, Bizzozero risponde: “Qui sono sempre gli stessi, li conosciamo, non c’è nessun sceriffo tra loro”.

Abusivi seriali - “Non conosco il singolo episodio” prosegue Bizzozero, “ma questi giovani che non pagano il biglietto sono sempre gli stessi, sono recidivi. Potrei farle nome e cognome di tutti. Proprio ieri è giunto in stazione un ragazzo chiedendo di condonargli la multa. “Ne ho già presa qualcuna” ci ha detto. Ebbene, ne aveva prese già 30, nessuna delle quali pagata. È un disastro.”

Inutile denunciare - Bizzozero spiega come neppure la denuncia abbia un effetto. “Noi ci proviamo a denunciarli, ma alla fine salta fuori che sono tutti casi sociali, ragazzi che non lavorano, non hanno soldi…  E finisce in un non nulla.

Utile l’impiego di agenti - L’impiego degli agenti di sicurezza ha però permesso, se non di eliminarlo, almeno di limitare il fenomeno. “Il bilancio di questi due anni è senz’altro positivo” commenta Bizzozero, “le infrazioni sono diminuite.”

Boom coi borghesi - “Ora stiamo facendo un esperimento con agenti in borghese. È ancora presto per tirare delle conclusioni, ma posso dire che la prima sera abbiamo riscontrato un forte aumento di infrazioni. Chiaramente i giovani quando vedono agenti in divisa sul trenino, scendono, fanno il biglietto e risalgono. Invece in borghese non li riconoscono.”

Un male necessario - Insomma, finché i viaggiatori continueranno a fare i furbi, cioè verosimilmente per l’eternità, l’impiego di agenti di sicurezza resterà necessario. “Mi creda, ne faremmo volentieri a meno anche noi, se considera che un agente ci costa 50 franchi l’ora e girano sempre in due… Ma siamo obbligati, sia per la sicurezza, sia perché certa gente proprio non vuole capire che fare il biglietto all’automatico è davvero semplice e richiede pochissimi secondi…”

Pochi secondi e tanti franchi. Ma questo è già un altro discorso. E la gratuità dei trasporti pubblici per i giovani è ancora solo musica del futuro.

 

 

 

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