Cerca e trova immobili

TICINORistorni sbloccati tra diffidenza ed esultanza

09.05.12 - 12:15
Scetticismo da parte di Lega e UDC. Grande soddisfazione in Italia. Carioni, presidente provinciale comasco: "Ottimo!"
None
Ristorni sbloccati tra diffidenza ed esultanza
Scetticismo da parte di Lega e UDC. Grande soddisfazione in Italia. Carioni, presidente provinciale comasco: "Ottimo!"

LUGANO - Le notizie giuste in tarda mattinata da Berna hanno dato uno scossone alla politica di qua e di là dal confine. Ecco alcune prese di posizione a caldo dopo l'annuncio, dato dal Dipartimento delle finanze, dell'accordo raggiunto con il Canton Ticino per lo sblocco dei ristorni dei frontalieri.

Quadri - “Non sono in chiaro se è stato il Consiglio di Stato a sbloccare i ristorni o il Consiglio federale ad anticiparli. Se è il Consiglio di Stato ad averli sbloccati, sarebbe una mossa completamente fuori posto perché non abbiamo ancora ottenuto niente di concreto in cambio.” E' questa l'opinione del Consigliere nazionale Lorenzo Quadri.

“La mia impressione, senza conoscere i fatti, è che se hanno sbloccato i ristorni senza una sostanziosa contropartita si tratta di una mossa sbagliata. È vero che c’è ancora la possibilità di ribloccare a fine giugno i ristorni del 2011, anche al 100%, nel caso in cui la contropartita auspicata non arrivasse, però sbloccare è un segnale di debolezza. Ho il sospetto che ci si sia fatti turlupinare ancora una volta dai vicini a sud.” Opinioni, queste, condivise da altri membri della Deputazione ticinese a Berna. “Spero almeno che il CdS abbia pensato che se le promesse italiane non verranno mantenute a fine giugno si blocchi i ristorni del 2011. Altrimenti vorrebbe dire farsi prendere per i fondelli a oltranza. Oltretutto conoscendo l’interlocutore, quindi sapendo benissimo che ci sta prendendo per i fondelli.”

Rusconi - "L'unico commento che posso fare è che mi auguro che non sia l'ennesimo "pacco" che ci facciamo tirare dagli italiani". E' ironico il Consigliere nazionale Pierre Rusconi, che aggiunge: "Noi ce l'abbiamo messa tutta, ma se anche questa volta non si riesce a cavare un ragno dal buco la prossima volta li si blocca del tutto, e non solo la metà". 

Il passo compiuto oggi dovrebbe essere di buon auspicio prima dell'incontro tra Monti e Widmer-Schlumpf, e potrebbe spianare la strada ad un accordo di doppia imposizione che soddisfi entrambe le parti. "Avevano chiesto un gesto? Questo mi sembra più che significativo", sempre che questa (quello dei ristorni, ndr) non sia stata una foglia di fico" ha aggiunto Rusconi.

Regazzi - Ristorni sbloccati? Il consigliere nazionale del PPD Fabio Regazzi non si dichiara sorpreso: "Non è stato un fulmine a ciel sereno. La riapertura delle trattative era nell'aria". Secondo Regazzi la pressione nei confronti del governo ticinese, che ha dato il via libera allo sblocco di 28 milioni di franchi depositate nella casse cantonali dal giugno scorso, stava diventando insostenibile. 

Regazzi, tuttavia, non nasconde la sua delusione: "Io avrei chiesto come contropartita lo stralcio della Svizzera dalla black-list. Era questa la premessa per avviare i negoziati". Negoziati che si sono riavviati. Regazzi guarda già alle trattative sulle aliquote dell'imposta alla fonte dei frontalieri. Regazzi vorrebbe un'aliquota abbassata dal 38,8% al 12,5%: "La mia speranza è che venga adottata tra Italia e Svizzera la stessa aliquota con l'Austria. L'accordo risale al 1974. Era un altro mondo e il 38% era giustificato dal fatto che si voleva tutelare il segreto bancario. Ma oggi non è più così".

Gobbi - Il direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi affida ai social network la sua soddisfazione: "Oggi il Ticino ascrive una grande vittoria, quella di aver portato al tavolo Italia e Svizzera. Tutto è nato col blocco dei ristorni, una vittoria della Lega e sostenuta da molta della nostra gente. Se peró non vi sarà il seguito auspicato, allora il Ticino sarà legittimato a fare nuovamente quanto fatto con coraggio lo scorso 30.06.2011, ossia bloccare nuovamente i ristorni".

Carioni - Cade dalle nuvole, ma è soddisfatto, Leonardo Carioni, presidente della Provincia di Como: "Non lo sapevo. Un'ottima cosa per noi perché con quei fondi andremo a realizzare diverse opere pubbliche. Uno sblocco che attendevamo da tempo. Sarà sicuramente il primo argomento di discussione con il mio assessore ai lavori pubblici appena rientrerò in Provincia".

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE