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TICINOAccertamenti sul lavoro domenicale al Fox Town, Ovale e altri 4 negozi

07.05.12 - 16:42
Foto Ti-Press
Accertamenti sul lavoro domenicale al Fox Town, Ovale e altri 4 negozi

BELLINZONA - Fox Town o Centro Ovale? Apertura domenicale per tutti o solo per qualcuno?  La disputa è stata avviata e sembra farsi sempre più grande, mettendo in dubbio anche quelle che fino al 30 marzo scorso, erano riconosciute come certezze. Una fra tutte, l’apertura del Fox Town.
Artefice di queste dispute sono diversi attori, politici e sindacati. Da un lato, i partiti politici divisi sul rispetto della legge e sull’opportunità turistica di aprire un centro commerciale piuttosto che un altro, e i sindacati come UNIA, dall'altro, che ha scritto all’Ufficio dell’ispettorato del lavoro, con copia alla SECO quale Autorità di alta vigilanza sull’applicazione della Legge federale sul lavoro, chiedendo d’intervenire per ripristinare la legalità nell’occupazione domenicale dei lavoratori presso il Centro Ovale a Chiasso, ma senza richiedere analoga verifica presso gli altri centri commerciali e negozi pure aperti la domenica. Come mai?

La decisione del Dipartimento - Il Dipartimento delle finanze e dell’economia diretto da Laura Sadis prova a stare nel mezzo e far rispettare le norme, e così ha avviato un processo di verifica sulle aperture domenicali. L’ultimo atto oggi: il DFE ha deciso di procedere agli accertamenti sul rispetto delle norme della Legge federale sul lavoro. Tali verifiche comportano una procedura che è iniziata oggi con la richiesta, inviata a tutti i negozi che hanno ottenuto un’autorizzazione cantonale di apertura domenicale, dei piani di lavoro dal mese di gennaio fino alla fine di aprile 2012, così da poter accertare se vi sia stata o menooccupazione di personale la domenica e, nel caso di risposta affermativa, la presentazione della relativa autorizzazione della SECO. Dopo questa prima fase di raccolta dati sarà possibile, se provata l’occupazione di personale la domenica o in giorno festivo parificato, richiamare i datori di lavoro al rispetto delle norme fissando un termine entro il quale adeguarsi.

I motivi - La verifica si basa sulla constatazione che seppure il Cantone abbia dato parer positivo all’apertura dei negozi di domenica (Fox Town, Ovale, e altri 4 negozi), questa decisione, non comporta, un’automatica autorizzazione all’impiego del personale che è invece regolamentato dalla legge federale sul lavoro (LL). E’ in questo senso compito dei singoli negozi chiedere tale autorizzazione alla Segreteria di Stato dell’economia (SECO). Già nel mese di marzo del 2009 la SECO aveva comunicato all’autorità cantonale di aver preso atto che i negozi autorizzati ad aprire non adempiono alle prescrizioni legali per l’impiego di personale la domenica ma, in considerazione del fatto che le aperture domenicali potevano contare sul consenso dalle parti sociali, si tollerava una situazione di per sé non aderente alla Legge federale sul lavoro.  La stessa lettera è stata confermata dalla SECO nel 2012.
Nelle ultime settimane, però, come detto, il sindacato UNIA e il deputato al Gran Consiglio Matteo Pronzini dell'MPS, sono nuovamente intervenuti in relazione al Centro Ovale di Chiasso, chiedendo all’Ispettorato del lavoro di procedere ai controlli sul lavoro domenicale che la legge federale delega ai Cantoni. Contestualmente all’atto parlamentare presentato, il deputato dell’MPS ha inoltre presentato una denuncia al Procuratore generale John Noseda con una lettera aperta accusando l’autorità cantonale di non svolgere il compito di organo di controllo e di esecuzione della Legge sul Lavoro che la legge stessa le attribuisce.
Questi atteggiamenti hanno confermato al Dipartimento che “è venuto meno quel fondamentale consenso delle parti sociali che aveva permesso alla SECO, e di riflesso al Cantone, di tollerare una situazione sostanzialmente illegale che interessa, per un basilare principio di parità di trattamento, tutti i negozi aperti alla domenica e non solo, ovviamente, il Centro Ovale a Chiasso come vorrebbe far intendere il Signor Pronzini. Per questi motivi il DFE ha deciso di procedere agli accertamenti”.
 

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