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LOCARNO - E' conclusa la vicenda della donna serba, residente a Locarno, accusata di aver truffato per anni l'Assicurazione invalidità. La vicenda risale al 2008: la donna si autoinfliggeva ferite, grazie alle quali riusciva a percepire una rendita Ai. Un pedinamento nel suo paese d'origine aveva permesso di accertare che si trattava di una truffa.
Sul Foglio ufficiale dello scorso venerdì, riferisce laRegioneTicino, si legge che gli ultimi beni della donna sono stati pignorati a titolo di risarcimento. Nel 2009 lei e il marito erano stati condannati penalmente a due anni di detenzione.
Nel 1993 la donna aveva effettivamente subito un infortunio sul lavoro in un albergo di Ascona, e le ferite da soda caustica da lei riportate le avevano dato accesso ad una rendita Ai dell'80%. Ferite che la donna aveva perpetuato negli anni, in previsione delle visite di routine, per non perdere il beneficio. Una truffa di 800mila franchi ai danni dell’Assicurazione invalidità e dei Lloyd’s Underwriters di Londra, che avevano sguinzagliato un investigatore che, seguendo la donna in Serbia, aveva scoperto l'inganno.
