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TICINOIl bilancio di Matteo Cocchi: "Il nostro è un cantone sicuro"

10.04.12 - 07:40
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Il bilancio di Matteo Cocchi: "Il nostro è un cantone sicuro"

LUGANO - “Il Ticino, nonostante sia un cantone di frontiera, è comunque una regione sicura” afferma il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi, intervistato da “20 minuti”. Nei primi mesi del 2012 la percezione è che il fenomeno delle rapine e i reati contro il patrimonio si sia attenuato... “In quest’ambito, per contrastarne la recrudescenza, la Polizia cantonale ha elaborato un nuovo modello di dispositivo operativo interforze in collaborazione con le Guardie di confine e le polizie comunali, denominato Dispositivo combinato mobile - DISCOMO”.

Con quali risultati? “Ciò ha già consentito, ad esempio in caso di rapine e furti nel Mendrisiotto e di furti con scasso nel Malcantone, di rispondere più rapidamente alle improvvise esigenze di sicurezza di una specifica regione”. La visione di sicurezza del comandante non è ristretta unicamente alla Polizia cantonale. Anzi, “l’unione fa la forza – dice Cocchi, che precisa: “Grazie alla collaborazione attiva si potrà anche in futuro dare risposte celeri, precise e risolutive ai fenomeni criminali che toccano il nostro Cantone. La collaborazione con le altre forze che compongono il network della sicurezza (Guardie di confine, Polizie comunali, Polizia dei trasporti e Polizia militare) è un tassello fondamentale e dovrà essere ulteriormente affinata per contrastare in maniera ancora più efficace la criminalità che opera in Ticino”.

La gente magari si lamenta per una multa, ma poi nel bisogno, dà per scontato che ci siate. Negli scorsi giorni si è tornati a parlare di una carenza di effettivi. Com’è la situazione? “In Svizzera mancano attualmente almeno 1’500 agenti e che anche il Ticino non è esente da questa carenza di collaboratori. Tuttavia lo scorso 23 novembre il governo ha consolidato l’effettivo di 642 unità con l’aumento di 27 agenti. Nei prossimi anni sarà inoltre garantito lo svolgimento annuale della Scuola cantonale di Polizia con l’obiettivo di coprire efficacemente le unità che annualmente, per raggiunti limiti di età o per nuovi orientamenti professionali, lasciano il Corpo. Attualmente questa situazione ci permette di valutare e pianificare a medio - lungo termine un aumento ulteriore di effettivi a seguito anche dell’entrata in vigore del nuovo Codice di procedura penale e di nuovi compiti che l’evoluzione costante della società richiederà alle istituzioni che devono garantire la sicurezza”.

Che pensa invece della proposta romanda di organizzare i corpi di polizia su scala regionale? “Quale premessa vorrei sottolineare che in Svizzera ogni cantone è autonomo per quanto riguarda la sua sicurezza interna. Attualmente, la Polizia del Cantone Ticino non è parte integrante e completa di un concordato intercantonale di Polizia. In questo ambito si collabora maggiormente nell’ambito del concordato con i cantoni romandi e di Berna e con quello della Svizzera centrale. La situazione geografica, culturale, linguistica e legata ai fenomeni prettamente presenti al sud delle Alpi, rende a mio parere difficile la costituzione di una polizia sovraregionale con cantoni di lingua francese o tedesca. Per quanto riguarda la Polizia federale, personalmente ritengo che la sua creazione non sia di attualità e solleverebbe comunque forti resistenze a tutti i livelli. Questo non preclude comunque l’aumento e l’affinamento delle già buone collaborazioni con le altre polizie cantonali”.

Un’ultima domanda: la campagna per contrastare il fenomeno delle violenza contro gli agenti si sta rivelando efficace?
"I risultati della campagna non sono ancora noti. Ritengo che sia molto importante parlare di questo fenomeno preoccupante e che merita di essere sottoposto all’attenzione della popolazione. Il lavoro degli agenti di polizia è molto impegnativo ed è sempre sotto gli occhi di tutti. Rispettando in ogni momento questo impegno che quotidianamente i miei uomini svolgono a favore della nostra sicurezza, si darebbe sicuramente esempio di maturità civica".

SPI

 

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