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INTERVISTAPinoja: "I leghisti sono fermi al 1991"

26.03.12 - 07:20
Il nuovo presidente UDC spiega come alla base della rottura con la Lega vi sia la mancata amnistia fiscale
Foto TI-Press
Pinoja: "I leghisti sono fermi al 1991"
Il nuovo presidente UDC spiega come alla base della rottura con la Lega vi sia la mancata amnistia fiscale

TENERO - L'UDC cantonale ha un nuovo presidente, Gabriele Pinoja, che già occupava la carica ad interim in sostituzione di Pierre Rusconi e che è stato confermato sabato all'unanimità, con un solo astenuto. "Sono stato io, l’astenuto!" ci dice il diretto interessato, che malgrado la nomina non vuole darsi troppe arie. "Non c'era nessun altro pazzo che ambiva alla presidenza del partito… Forse nei Liberali c'è interesse, qui no."

Signor Pinoja, tra le sue prime dichiarazioni da presidente UDC colpisce il fatto che ora voi vogliate smarcarvi dalla Lega, quando ancora pochi mesi orsono andavate d'amore e d'accordo. Soprattutto considerando che alla base della conquista del vostro seggio al Nazionale c'è proprio questa intesa...
"Si continua a dire smarcarsi dalla Lega, ma più che smarcarsi è un rimarcare il pensiero dell'UDC. Se la Lega la pensa come noi, non c'è nessun problema. Quando abbiamo lanciato l'amnistia fiscale, che ha preparato il signor Chiesa perché gli altri non sapevano neanche da dove cominciare, la Lega si è attaccata a noi. Allora l'abbiamo portata avanti insieme. Se però la Lega si comporterà come ha fatto con l'amnistia fiscale, se in Parlamento vota il contrario di quello che diceva fino a 5 minuti prima, allora mi smarcherò dalla Lega."

Quindi alla base di questa "rottura" c'è la mancata amnistia fiscale?
"Quella è sicuramente una cosa che ha fatto male. Avevamo un'occasione d'oro per portare una ventina di milioni in più nelle casse del Cantone e la Lega, che l'ha sostenuta con noi all'ultimo momento, infine ha voluto bocciarla. Ma per cosa? Per la tredicesima AVS? Io non posso mischiare fiscalità e socialità in questo modo.”

Secondo lei, la Lega si sta sgretolando?
“La Lega è cambiata molto. Con Foletti, con l'Attilio, con Gobbi, con Salvadè c'è un ottimo rapporto. Ma oggi la Lega non è mica di destra, è imbottita di ex-sinistroidi. Andate a vedere da dove vengono i vari Seitz, Poggi o Pulino. Se Attilio Bignasca dovesse lasciare il Parlamento la vedo male. Sanvido sicuramente non ha la sua caratura. Quando vedo Seitz e Sanvido, mi sembra di vedere i leghisti del '91 che vanno in Parlamento a urlare. Bisognerebbe ricordare loro che oggi dall’altra parte ci sono i loro."

Però agli occhi di un elettore magari poco esperto i vostri due partiti sembrano uguali, per esempio a riguardo dei rapporti con l'Europa.
"Sui temi europei la pensiamo allo stesso modo, non c'è nessun problema. Noi siamo un po' più ferrei sulle nostre posizioni perché non abbiamo avuto un cambiamento di posizione all'interno della politica cantonale. Loro oggi sono in una posizione particolare, di Governo e opposizione nel contempo, mentre noi andiamo avanti sulla nostra strada."

E sui frontalieri, che voi avete raffigurato in qualità di topi, la pensate come la Lega?
"I frontalieri sono una gran fortuna per l'economia. Grazie a loro siamo riusciti a superare meglio la crisi, questo è un dato di fatto."

Quindi non sono qui a mangiare il formaggio.
"No, ma a noi non sta bene che oggi si diano posti di lavoro a frontalieri anche nel terziario. Un giovane laureato non è normale che non venga più assunto perché al suo posto si prende qualcuno di Luino."

Però il Governo non sembra avere ricette contro questa tendenza.
"Fino a che abbiamo i bilaterali non l'avrà mai, è impossibile. L'unica possibilità è di dare degli sgravi alle ditte che decidono di assumere i giovani domiciliati."

E il salario minimo?
"Questo problema c'è solo da pochi anni. Io ritengo che se una ditta riceve degli incentivi dal Cantone per assumere dei giovani laureati, questi salari saranno buoni. Poi non bisogna dimenticare che introducendo il salario minimo si abbasserebbe anche i salari che adesso sono più alti."

Tornando al vostro partito. Avete avuto molte defezioni negli ultimi anni, da Martignoni a Morisoli a Siccardi. Perché?
"Allora, Martignoni non è mai stato un UDC. È stato acquisito dal signor Wicht, che poi accortosi dell'errore fatto si è dimesso immediatamente. Martignoni è una brava persona, ma sicuramente non UDC. Mi ricordo nelle riunioni, non concordava assolutamente con le nostre idee."

Morisoli?
"Morisoli la pensa come noi, però secondo lui finché l’UDC è così vicino alla Lega, i liberali vicino a lui “non fanno il salto”. Quindi col suo movimento vuole tenere "in caldo" queste persone che potrebbero poi in seguito creare delle alleanze con noi. Non so quante persone aderiranno al suo progetto, ma questo è il suo intento."

Siccardi?
"Siccardi è un sostenitore dell'economia, per niente vicino alla Lega, lo sentiamo regolarmente."

Siccardi aveva criticato la Lega, ma anche la vostra campagna Balairatt.
"È vero, e questo è uno dei motivi per i quali lui si è un po' staccato. Come idee è molto vicino a noi, ma lui non si sarebbe mai messo con la Lega."

Guardando i vostri manifesti, però, si può pensare che la Lega vi abbia un po' contagiato.
"No, a me i sistemi della Lega non piacciono, denigrare le persone non rientra nel mio modo di essere."

I vostri manifesti contro l'immigrazione non sono molto più eleganti...
"Le nuove tecnologie spiegano che bisogna dare un messaggio forte, come le due donne che si baciano utilizzate per la campagna di Airolo. Sono motivi di marketing, questi."

Alcune personalità dell'UDC, tra cui Blocher, dicono che campagne così forti finiscono per essere controproducenti.
"Effettivamente potrebbero dare fastidio, ma si cercherà di raddrizzare l'alzo circolare prima del mirino, insomma..."

Secondo i domenicali, il 44% degli elettori UDC vorrebbe veder partire Blocher.
"Lui è un personaggio molto importante, perché ha avuto le idee chiare dall'inizio. Facilmente lo si attacca, questo è un dato di fatto, ma ci sono anche dei giuristi e dei socialisti che dicono che è una vergogna quello che sta succedendo. Però, è vero, Blocher è sulla scena da tanti anni e qualche errore l'ha fatto anche lui. Oggi sta formando dietro di sé un gruppo di persone che potrebbero continuare il suo pensiero. Certo che anagraficamente non ha più l'età per ricoprire altri ruoli e anche dal profilo mediatico è stato rovinato."

Ma se lui se ne andasse, sarebbe positivo o negativo per il partito?
"Negativo, assolutamente. Il ricambio si sta ancora formando, non è ancora pronto."

Nel vostro partito ci sono poche donne...
"Noi ci stiamo provando. Però le donne hanno degli impegni di famiglia inderogabili, non sono così facilmente disposte ad abbandonare certe cose per dedicarsi alla politica."

Quindi se ci sono poche donne in politica è perché sono in poche ad essere interessate.
"Devo ammettere che nei partiti di sinistra ce ne sono di più, perché lì c'è di più il concetto dell'uguaglianza tra uomo e donna. Nel centro-destra troviamo più facilmente la donna casalinga, la donna che pensa ai figli."

La sinistra è più moderna della destra?
"No, la sinistra adotta modelli che secondo loro sono giusti, la destra ritiene che la donna casalinga è ancora importante. Non è una questione di modernità, ma di visioni."

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