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TICINOIl blog che aiuta a portare i soldi in Svizzera

01.02.12 - 08:11
Mercato Libero organizza pure gite per imprenditori a Lugano. Parola d'ordine: "Delocalizzare"
archivio TI-Press
Il blog che aiuta a portare i soldi in Svizzera
Mercato Libero organizza pure gite per imprenditori a Lugano. Parola d'ordine: "Delocalizzare"

LUGANO - "2012, l'anno in cui i sogni si possono realizzare insieme, ma non in Italia!". È questa l'introduzione di Mercato Libero, blog tra i più seguiti nella Penisola, con oltre 9'000 contatti giornalieri. Un blog che spiega come delocalizzare le proprie attività fuori dall'Italia, in particolare, vista la vicinanza geografica e linguistica, in Ticino.

L'ideatore è Paolo Barrai, milanese, esperto di finanza, con alle spalle una lunga esperienza in un primario istituto bancario statunitense. Ha lanciato il blog 5 anni fa e da allora non ha smesso di consigliare gli imprenditori italiani su come gestire al meglio la crisi. E la risposta è sempre quella: delocalizzare.

Signor Barrai, perché lei consiglia agli imprenditori italiani di abbandonare il Paese?
"In Italia si è formato un mix esplosivo composto da un debito che diventa sempre più enorme, da un eccessivo costo del lavoro e da dei consumi che si stanno progressivamente riducendo. Quindi come fa il Governo per risanare il debito, se non ci sono consumi? Ovviamente deve andare a pescare nei risparmi, perché rimangono solo quelli."

Quindi chi ha risparmiato ora deve pagare per chi si è indebitato.
"Sì, in Italia ormai esiste l'equazione benestante=evasore, a causa del linciaggio mediatico cui sono sottoposti gli imprenditori. Per certe categorie di persone, tutti gli avvocati, tutti i commercialisti, tutti i liberi professionisti sono dei ladri. Per cui io consiglio, tramite un'informazione economica indipendente, di trasferire i risparmi, e quando è possibile anche le attività, all'estero. Non è giusto che gli imprenditori onesti debbano pagare per il debito fatto da altri. Per cui io consiglio di andarsene, almeno finché la tempesta non si sarà calmata."

Lei aiuta gli italiani ad aprire conti bancari in Svizzera. Qualcuno potrebbe sostenere che questo è un servizio a favore degli evasori.
"Io non favorisco gli evasori, anzi se fosse per me potrebbero impiccarli tutti. Ma la situazione attuale in Italia penalizza proprio quegli imprenditori onesti che potrebbero rilanciare il Paese. E allora, invece di farsi "mangiare" dal Governo, io consiglio loro di delocalizzare le loro attività, in modo che tutti possano guadagnarci."

Lei organizza regolarmente gite sulle rive del Ceresio, durante le quale porta alcuni imprenditori in visita presso i professionisti della piazza luganese che possono aiutarli a sbrigare le pratiche per trasferirsi in Svizzera.
"Sì, veniamo a Lugano una volta a settimana, ogni volta con un gruppetto di imprenditori interessati a valutare la possibilità di spostare le attività nel canton Ticino. Organizziamo anche delle cene, degli incontri tra imprenditori che intendono delocalizzare. In pratica ci occupiamo della consulenza."

Sembra quasi che lei lavori per conto delle banche svizzere...
"No, io voglio solo evitare agli italiani di farsi prendere in giro. Tutte le banche italiane hanno perso almeno il 90% del loro valore dal 2007 a oggi. Per evitare il rischio di default è meglio spostare i risparmi in Svizzera, alla luce del sole, su conti dichiarati. Io non mi occupo di conti coperti dal segreto bancario. Chi pensa che la Svizzera stia sfruttando l'evasione sbaglia: basta vedere gli accordi presi dalla Confederazione con Germania e Regno Unito."

Da quanto può vedere, sono in aumento i capitali italiani diretti in Svizzera?
"Già da luglio-agosto l'afflusso di capitali verso la Svizzera si è, a mio modo di vedere, molto rafforzato. Ma il problema di queste ultime settimane è che, se lo spread finanziario si è molto ridotto, è notevolmente aumentato lo spread sociale. E questo crea paura."

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