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TICINOFrontalieri, "Socialisti nella scia leghista"

09.01.12 - 19:36
Il Partito comunista è preoccupato per le recenti dichiarazioni di Christian Levrat
archivio Ti-Press
Frontalieri, "Socialisti nella scia leghista"
Il Partito comunista è preoccupato per le recenti dichiarazioni di Christian Levrat

LUGANO - Sono forti le preoccupazioni del Partito comunista, sezione ticinese del Partito svizzero del lavoro, per le recenti uscite del Partito socialista e dei Verdi in merito alla possibilità di istituire dei contingenti per i frontalieri.

Secondo il segretario del partito, Massimiliano Ay, quella della sinistra sarebbero infatti "prese di posizione pericolose che si inseriscono nella scia del pensiero leghista in merito alla problematica del frontalierato".

Per i comunisti infatti quello della Lega è un linguaggio che "mette in concorrenza i lavoratori residenti con i lavoratori frontalieri, creando una deleteria guerra fra poveri". Per il Pc invece la sinistra dovrebbe trovare "soluzioni praticabili che non implichino la discriminazione di chi cerca solo di tirare la fine del mese, senza badare al passaporto".

Tra le soluzioni il Partito comunista ribadisce la necessità dell'introduzione di salari minimi legali di almeno 4000 franchi (per 13 mesi e sulla base di un orario di lavoro di 40 ore settimanali); il rafforzamento dei diritti dei salariati, in particolare sui luoghi di lavoro (diritti sindacali, diritti di riunione e di organizzazione, ecc.), nonché il potenziamento e la semplificazione delle disposizioni di legge, in maniera tale da facilitare finalmente la stipulazione e l'estensione dei Contratti Collettivi di Lavoro (CCL), rimangono per il Partito comunista delle soluzioni forti e concrete per fare fronte alle vicissitudini che attanagliano il mondo del lavoro nel nostro Cantone senza creare disparità fra i lavoratori.

I comunisti in sostanza ribadiscono la loro posizione in merito e invitano socialisti e Verdi a concentrare le forze per l'iniziativa contro il dumping salariale e sociale, lanciata dall'omonimo comitato, di cui il Partito comunista è parte.

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