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TICINOLega dei Ticinesi disposta a tornare nel gruppo Udc

20.11.11 - 09:30
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Lega dei Ticinesi disposta a tornare nel gruppo Udc

BELLINZONA - La Lega dei Ticinesi si dice ben disposta a tornare ad entrare nel gruppo Udc alle Camere federali anche nella prossima legislatura, ma avandzando alcune richieste. Già nelle scorse due legislature daltronde, il rappresentante della Lega dei Ticinesi alle Camere federali aveva aderito al gruppo Udc.

Il 23 ottobre alle elezioni del Consiglio nazionale, la Lega dei Ticinesi ha visto raddoppiare i propri rappresentanti alla Camera del popolo affiancando Roberta Pantani all’uscente Lorenzo Quadri, e pure l’Udc Ticino ha potuto eleggere un proprio parlamentare, nella figura del presidente (ora dimissionario) della sezione ticinese, Pierre Rusconi.

"Il “peso” dei consiglieri nazionali di Lega/Udc in arrivo dal Ticino è dunque aumentato (triplicato) - scrivono in un comunicato Giuliano Bignasca, Lorenzo Quadri, Roberta Pantani, Pierre Rusconi -; il risultato per gli Stati è ancora aperto: ciò significa che, se si volesse continuare la collaborazione iniziata nelle scorse legislature, il gruppo Udc trarrebbe dalla presenza ticinese un vantaggio interessante non solo in termini generali di numero di voti, ma anche di seggi commissionali".

Dalla Lega si fanno quindi alcune precisazioni dovute alla particolare posizione geografica: "Il Ticino come Cantone di frontiera - si spiega -, confinante con l’Italia, si trova confrontato con problemi che nella Svizzera interna non sono vissuti, né conosciuti. Per la Lega dei Ticinesi sono di assoluta priorità i seguenti temi di valenza federale, condivisi da Udc Ticino, legati alla situazione del nostro Cantone", temi che vengono riportati qui di seguito:

-    Disoccupazione allarmante tra i residenti (giovani e meno giovani) con importante aumento dei casi di assistenza, a seguito di una vera e propria invasione di frontalieri e padroncini, causata dalla libera circolazione delle persone;
-    Di conseguenza, assoluta necessità di contingentare il numero di frontalieri e di padroncini: o in cifre assolute o legando il rilascio di permessi alla percentuale di disoccupati per settore. Il numero dei frontalieri in Ticino deve calare in modo sensibile. Sono inoltre necessari contingenti anche sul rilascio di permessi di lavoro temporaneo e l’aumento dei controlli sui padroncini;
-    Necessità di difendere la piazza economica e finanziaria ticinese da attacchi italiani e da black list fantasiose, e di conseguenza necessità per il Ticino di poter svolgere un ruolo trainante nelle trattative con la vicina Penisola; in queste trattative sono infatti in gioco gli interessi del nostro Cantone, non quelli dei Cantoni d’Oltregottardo;
-    Mettere fine alle rapine delle casse malati;
-    Evitare che il Ticino rimanga isolato per tre anni a seguito della chiusura del tunnel autostradale del San Gottardo, con conseguenze disastrose per l’occupazione;
-    Basta tagli ai posti di lavoro di ex regie federali nelle regioni periferiche;
-    Revisione  rapida della Legge sull’asilo: Chiasso non deve più essere la “Lampedusa della Svizzera”;
-    Evitare che AlpTransit si blocchi a Lugano intasando il Ticino di treni merci con conseguente degrado della qualità di vita.

La Lega dei Ticinesi dunque si dice ben disposta a tornare ad entrare nel gruppo Udc alle Camere federali anche nella prossima legislatura, chiedendo però l’adozione dei temi sopra esposti.
 

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