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TICINO"In Ticino i medici hanno paura di protestare e di perdere il lavoro"

15.11.11 - 09:09
Edoardo Bisio: "I medici negli ospedali? Spesso 12 ore di lavoro al giorno e 400 di straordinario all'annol. Ma è disdicevole avere in Ospedale persone sovraffaticate"
Foto Ti-Press
"In Ticino i medici hanno paura di protestare e di perdere il lavoro"
Edoardo Bisio: "I medici negli ospedali? Spesso 12 ore di lavoro al giorno e 400 di straordinario all'annol. Ma è disdicevole avere in Ospedale persone sovraffaticate"

LUGANO - Appena iniziamo la conversazione, il dottor Edoardo Bisio, Presidente dell’Associazione Svizzera dei Medici Assistenti e dei Capo–clinica Ticino (ASMACT) tiene a precisare che i rapporti con l’Ente Cantonale Ospedaliero (EOC) sono buoni.“  L’ASMACT è la sezione cantonale dell’associazione nazionale VSAO-ASMAC e difende gli interessi di circa il 90% dei medici (vedi box). Il Professor Bisio di stanza a Berna ribadisce “Grazie al rapporto con il Presidente dell’EOC, Luraschi e con i direttori degli Ospedali esiste un buon clima di lavoro. Il nostro contratto tipo viene rispettato in tutto il cantone tranne in alcune strutture private. Alcuni casi particolari si sono riscontrati negli anni passati a Bellinzona o alla Beata Vergine di Mendrisio però sono state appianate in pochissimo tempo”. Eppure alcuni problemi ci sono

Molti medici lavorano più del dovuto. Le risulta sia prassi normale oltre che condivisa?
"Il lavoro in più è un problema ormai vecchio 15 anni. La situazione è purtroppo diversa da Cantone a Cantone. Il Ticino usufruisce di Ospedali non universitari, ma estremamente carichi di lavoro, perché svolgono una buona attività di base, una buona attività specialistica, per cui la giornata lavorativa non finisce con le 8 o 10 ore.  I medici sono oberati di  burocrazia, di modulistica, di lettere ai medici curanti, per cui si lavora anche 12 ore al giorno. Alla fine dell’anno, molti medici assistenti e capi-clinica arrivano ad numero di ore di straordinario eccessivo, 300 o 400 ore, malgrado la  buona volontà dei capi servizio nel volere frenare il problema, offrendo compensazioni, settimane di vacanza".

Da cosa dipende?
"Il nuovo sistema prevede guardie mediche notturne per medici assistenti e anche per i capi-clinica. Se un capo-clinica fa una settimana di guardia, ottiene una settimana di recupero, ma quando viene a mancare lui, gli altri medici sono sottoposti ad un sovraccarico di lavoro. Il numero del personale medico presente in un reparto di medicina, chirurgia, pediatria è giusto in linea di massima. L’organico è ben sistemato. Ma con le guardie notturne la situazione degli straordinari si aggrava".

Come reagiscono i medici con questo sovraccarico di lavoro?
"L’unica cosa veramente grave in Ticino è che pochissime persone hanno il coraggio di dire veramente le cose come stanno. Si sentono ricattati, in una condizione troppo debole per alzare la voce o per dire come stanno le cose. Questo accade perché hanno paura di perdere il posto di lavoro. Nell’ultima riunione di agosto, gli assistenti e i capi clinica hanno concordato con il primario e il capo servizio questa situazione pesante e la accettano. Si sono organizzati di conseguenza. In linea di massima, abbiamo fatto anche un questionario sullo stato d’animo e sulla soddisfazione nell’ambiente di lavoro e le risposte sono quasi sempre positive. Eppure poi ci chiamano quando arrivano al limite, ma spesso è troppo tardi. Negli ultimi anni, diversi medici hanno dato le dimissioni per spostarsi in altri centri e avevano accumulato molte ore di straordinario anche 1200 ore.  Si sono rivolte a noi per ottenere giustizia, ma lo hanno fatto dopo  che si sono dimesse per cui, in quel caso, riesce difficile pretendere un accordo con l’amministrazione dell’EOC. Spesso, l’abitudine è di usarci come gli spazzini della sanità. Dovrebbero comunicarlo almeno prima di dare le dimissioni, perché con un calcolo ben fatto, un accordo accettabile si trova". 

Un eccesso di lavoro per i medici potrebbe compromettere  la qualità del servizio al cittadino?
"Per fortuna non arriviamo mai a punti talmente critici da compromettere il servizio al cittadino. Tuttavia è sicuramente disdicevole avere delle persone che sono sovraffaticate. Inoltre, un medico assistente da solo non decide mai cose molto importanti, ha sempre il parere del capo clinica, del capo servizio e del primario. Sono quattro persone coinvolte nello stesso lavoro e a mio avviso viene meno la creatività del medico assistente, della sua disponibilità a ragionare su ogni caso clinico, soprattutto in determinate situazioni di stanchezza. In passato, ci sono state critiche per il  Pronto Soccorso del Civico di Lugano per il numero eccessivo di pazienti, con attese di due ore. Anche in quei casi,  nonostante la presenta di due medici assistenti e 4 infermieri  di qualità, era necessario  aspettare il bene placito del capo- clinica o del caposervizio. Da qualche anno le lamentele si sono ridotte".

 

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