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TICINODiscriminazione nella scuola medico-tecnica, il CdS risponde a Bergonzoli

27.08.11 - 16:32
Discriminazione nella scuola medico-tecnica, il CdS risponde a Bergonzoli

BELLINZONA - "La professione di assistente di studio medico, in Ticino, viene svolta pressoché esclusivamente da personale domiciliato nel Cantone". Risponde così il Consiglio di Stato all'interrogazione sull’occupazione di frontalieri nel settore sanità inoltrata dal consigliere comunale leghista Silvano Bergonzoli.

"Anche negli ultimi anni l’afflusso di personale frontaliero è stato pressoché nullo (percentuale inferiore all’1%) e neppure in crescita rispetto al passato - prosegue il Consiglio di Stato -. Questo risultato è stato possibile grazie in particolare alla disponibilità e alla collaborazione dei medici e dell’Ordine dei medici del Cantone Ticino per la formazione delle apprendiste ma anche all’attrattività della professione nelle giovani generazioni, che è stata ulteriormente favorita dall’introduzione, a partire dallo scorso anno, di due vie di formazione (una con maturità professionale integrata e l’altra con il solo curricolo professionale), volute per poter ampliare il numero dei posti di tirocinio rivolti alle ragazze".

Insomma, almeno per ciò che concerne questo settore la Lega può dormire sonni tranquilli. Il Consiglio di Stato risponde quindi agli interrogativi posti da Bergonzoli, primo fra tutti quello concernente il numero di iscritti alla scuola superiore medico-tecnica per l’anno 2011/12. "Al curricolo di assistente di studio medico con maturità professionale sanitaria e sociale integrata si sono iscritte in totale 73 candidate - si spiega -. Tutte le iscritte hanno frequentato una scuola media nel nostro Cantone e sono domiciliate in Ticino".

"Tutte le candidate ammesse (20) sono cittadine svizzere - rassicura poi il CdS che pure aggiunge - . Segnaliamo tuttavia che questa è la situazione riscontrata quest’anno ma che in futuro la stessa potrebbe variare perché sono ammissibili secondo il regolamento cantonale le persone domiciliate nel Cantone e non specificatamente solo quelle di nazionalità svizzera".

In riferimento al comportamento del direttore - segnalato da Bergonzoli nell'interrogazione - per aver scritto alla studentessa di non essere stata ammessa al tirocinio di assistente di studio medico senza offrire il dovuto sostegno psicologico il CdS conclude: "Ha fatto il direttore a ribadire anche nella sua lettera del 1. luglio scorso la possibilità di frequentare il tirocinio di assistente di studio medico anche nella forma duale (curricolo triennale). Non ravvediamo pertanto assolutamente nulla di poco corretto o di inopportuno nell’agire del direttore della scuola".
 

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