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CHIASSO"Ecco come facciamo a beccare i passaporti falsi"

26.08.11 - 07:56
Boom di documenti fasulli in Ticino. Davide Bassi delle guardie di confine: "Lotta continua"
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"Ecco come facciamo a beccare i passaporti falsi"
Boom di documenti fasulli in Ticino. Davide Bassi delle guardie di confine: "Lotta continua"

CHIASSO – “Grazie anche alle nuove tecnologie e alle banche dati internazionali, siamo sempre più all’avanguardia nella lotta ai passaporti falsi”. Il portavoce delle guardie di confine ticinesi non si nasconde. La situazione alla frontiera è critica: il boom di documenti fasulli in Ticino è un dato di fatto. Si viaggia con una media di almeno un passaporto falso al giorno nell’ultimo anno. Stranieri, profughi che acquistano un documento fasullo chissà dove e tentano di entrare su suolo elvetico passando dall’Italia, per poi magari raggiungere l’Europa del nord. Nel solo mese di giugno le guardie di confine ticinesi hanno scoperto una cinquantina di falsificazioni. Per luglio e agosto le cifre sono sullo stesso piano. “I documenti più falsificati? Passaporti e carte d’identità provenienti dall’Europa dell’est, dall’Asia e dall’Africa. Ci sono anche molti permessi di soggiorno italiani”.

Indizi chiave - Sono diversi i punti di sicurezza sparsi qua e là su un passaporto. Dettagli che servono alle autorità per verificare la veridicità del documento. “Ogni Stato ha le sue varianti nell’applicare i principi definiti a livello mondiale – sottolinea Bassi –. Ma ci sono dei punti in comune. Il primo è quello della trasparenza. Se si prende un passaporto e lo si mette in controluce, sulla carta dovrebbero comparire delle immagini ben definite”. Poi però c’è anche il test ultravioletto. “Tramite un’apposita lampada illuminiamo la superficie cartacea. Anche in questo caso dovrebbe esserci un’immagine ben precisa nascosta. Va considerato anche il materiale di stampa. Non si usa mai una carta qualsiasi”. Altro aspetto importante è quello del numero di pagine. “Circa una trentina. È un numero che non è mai casuale. Anche il numero di serie ha un suo valore. Non dimentichiamo, inoltre, che in alcuni Paesi i passaporti moderni contengono un chip con informazioni personali. È il caso del passaporto svizzero che è ormai diventato difficilmente falsificabile”.

Materiali - Capitolo carte d’identità. La vita sembra essere diventata ancora più dura per i falsari. “Perché il materiale con cui si fabbrica una carta d’identità è difficilmente reperibile o replicabile. Al di là di questo anche qui ci sono dettagli chiave. Pensiamo alla carta d’identità svizzera. Se la si ribalta con la luce radente al documento appare la figura della Confederazione con i fiumi principali, realizzata con una particolare tecnica serigrafica. Già riuscire a simulare una cosa del genere sarebbe un’impresa”. 

Gente senza identità - La battaglia contro i documenti falsi resta comunque apertissima. “Così come restano aperti i grandi interrogativi. Chi sono in realtà queste persone? Perché ricorrono a un passaporto falso? Sono ricercati? Hanno commesso qualcosa di grave? Oppure provengono da una nazione in cui non vengono rilasciati i documenti? E se sì, perché questo accade? Spesso ci ritroviamo di fronte a gente senza una vera identità, con un passato oscuro”. I grandi conflitti esteri spingono i clandestini a muoversi, a lasciare le proprie terre. E il Ticino, come regione di transito, è sempre più colpito da questo fenomeno. “Sappiamo che in alcuni casi si ricorre solo alla falsificazione parziale del documento. Nel senso che gli ‘organizzatori’ tramite degli agganci all’interno delle amministrazioni riescono a rubare le pagine del documento non ancora stampate e in seguito a replicarle. È un fenomeno nuovo che ci mostra come la rete dei falsari sia estremamente articolata”.  


P.M.

 

 

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