Cerca e trova immobili

PIAZZA GRANDEHell: l'inferno è umano (come il cannibalismo)

04.08.11 - 21:00
Uno sguardo che abbaglia sulla lotta per sopravvivere
None
Hell: l'inferno è umano (come il cannibalismo)
Uno sguardo che abbaglia sulla lotta per sopravvivere

LOCARNO - È già tempo di domande a Locarno. Quella di oggi è: qual è il vero inferno? Quello causato dal Sole che, nell'immaginario del regista basilese Tim Fehlbaum, surriscalda la Terra bruciandone la superficie e uccidendo gradualmente ogni forma di vita, o quello causato dall'essere umano che nella sua lotta per la sopravvivenza riscopre tutta la sua natura bestiale?

L'idea di un pianeta sull'orlo del baratro - in questo caso non per responsabilità della nostra società e, infatti, mai si accenna all'effetto serra e al consumo di idrocarburi - non è certamente nuova e la pellicola, che chiuderà stasera le proiezioni in Piazza Grande, ricorda in diversi momenti il lavoro di George Miller (Mad Max - Interceptor, 1979). La scelta del regista di utilizzare spesso inquadrature appiattite dalla luce del sole, é riuscita nel doppio intento di trasmettere il senso di incertezza e smarrimento dei protagonisti che faticano a vedere e credere in un proprio futuro e, cosa molto importante, di differenziare il proprio film dagli illustri precedenti. "In effetti c'è una scena che ricorda molto il film 'Non aprite quella porta' -ha spiegato il regista in conferenza stampa rispondendo ad alcune domande sulle influenze esterne e sui possibili legami con la scuola cinematografica russa-. Personalmente tendo a farmi influenzare dai film che vedo".

In un pianeta desolatamente desertico sul quale si sopravvive rifugiandosi nell'ombra e fuggendo ai predoni, acqua e benzina sono i beni essenziali che alimentano la speranza di poter raggiungere il luogo dove si dice che la vita sia ancora possibile. Il viaggio verso le montagne si trasforma però in un calvario che scava nei limiti della disperazione umana fino ad arrivare al cannibalismo. "In fase di produzione ci siamo informati molto sul tema- ha spiegato il regista-, abbiamo letto libri di esperti che ci hanno confermato che in situazioni estreme il passo in questa direzione non è molto lungo".

Dalla ricerca di acqua e carburante il film si trasforma in una fuga dall'inferno nella quale la violenza, visivamente accettabile ma idealmente molto disturbante, la fa da padrona. Il film, con il suo forte impatto visivo, è senza dubbio una buona occasione per vedere splendere il sole a mezzanotte in Piazza Grande.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE