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LUGANONel futuro del Cinestar l'opera e i grandi concerti

09.06.11 - 13:14
I progetti 'segreti' del direttore Antonio Prata: "Sarebbe una piccola rivoluzione culturale per il Ticino"
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Nel futuro del Cinestar l'opera e i grandi concerti
I progetti 'segreti' del direttore Antonio Prata: "Sarebbe una piccola rivoluzione culturale per il Ticino"

LUGANO – L’opera di Milano, ma anche il concerto della pop star internazionale. Forse, addirittura, la partita di calcio più prestigiosa. Il tutto da gustare comodamente seduti sulla poltrona al cinema. Potrebbe sembrare utopia, eppure il sogno di Antonio Prata, direttore del Cinestar di Lugano, è più reale di quanto possa sembrare. L’idea è interessante: usare una delle sale per la trasmissione in diretta video dei grandi eventi, facendo ricorso, dove è possibile, alla tecnologia del 3D. “Sarebbe una piccola rivoluzione culturale per il Ticino – ammette Prata –. Ci stiamo pensando seriamente. Certo, non è una cosa immediata, ma abbiamo già fatto degli esperimenti incoraggianti”.

Rapporto più profondo
- Il riferimento va alla serata organizzata a metà aprile con la diretta su grande schermo dell’ultima puntata del Grande Fratello. Un evento inusuale per un cinema. “In quell’occasione sono state usate tecnologie meno sofisticate rispetto a quelle che servirebbero per la diretta di un concerto o di un’opera. È un’esperienza che ci ha dato comunque buone indicazioni. Personalmente penso che il cinema, inteso nel modo classico, continuerà a sopravvivere degnamente. I dati ticinesi del 2010 lo dimostrano: noi a Lugano, ad esempio, abbiamo avuto quasi 20.000 spettatori in più rispetto all’anno precedente. Vorremmo però intensificare il rapporto tra la popolazione e le sale”.

Esperienze uniche - Fino a qualche tempo fa si credeva che solo il 3D potesse salvare il cinema. Negli ultimi 12 mesi le cose sono un po’ cambiate. “Se un film è bello, la gente va a vederlo in ogni caso. Punto. Il 3D serve per le occasioni particolari, ed è il caso ad esempio di pellicole come Avatar, ma anche di un evento culturale importante. Con il 3D la gente vuole vivere esperienze ‘uniche’. E noi a Lugano vorremmo intensificare questo tipo di offerta. Ad esempio io credo molto nell’idea di portare, prima o poi, l’opera in 3D al Cinestar”.

Incognite - Prata ‘abusa’ del condizionale, perché le incognite sono parecchie. Non da ultime vanno considerate tutte le questioni legate ai diritti d’autore. Per non parlare dei costi riguardanti le tecnologie da adottare per i nuovi sistemi. “Nel giro di due anni potremmo, comunque, arrivare a questa realtà. Però bisogna anche vedere come la gente risponderebbe a simili proposte. È un concetto che ancora non esiste e dunque il punto interrogativo è enorme. Una cosa è certa: confidiamo molto sul centro Lugano Arte Cultura (ex Palace). Siamo interessati a stringere una collaborazione proficua con loro. A Lugano c’è bisogno di cultura e il Cinestar può recitare la sua parte”.    

(P.M.)

Foto d'archivio (Keystone)

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