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CADENAZZOMarrakesh, il padre di una delle ferite: "Ho parlato con mia figlia"

29.04.11 - 15:08
Arnaldo Caccia è riuscito a raggiungere telefonicamente la figlia Cristina poco fa: "Ripartirà stasera per la Svizzera". Gli altri tre ragazzi, tra cui Corrado Mondada di Sementina, sarebbero ricoverati in cliniche private marocchine
Keystone
Marrakesh, il padre di una delle ferite: "Ho parlato con mia figlia"
Arnaldo Caccia è riuscito a raggiungere telefonicamente la figlia Cristina poco fa: "Ripartirà stasera per la Svizzera". Gli altri tre ragazzi, tra cui Corrado Mondada di Sementina, sarebbero ricoverati in cliniche private marocchine

CADENAZZO - Ha la voce quasi rotta dal pianto Arnaldo Caccia, vicesindaco di Cadenazzo. Sua figlia Cristina ieri era seduta a un tavolino del bar di Marrakesh dove è avvenuto il sanguinoso attentato che ha mietuto ben 16 vittime. Con lei Corrado Mondada, il suo ragazzo di Sementina, e un'altra coppia di amici ticinesi. Tutti partiti per quella che avrebbe dovuto essere una vacanza da sogno. Caccia è riuscito poche ore fa a parlare telefonicamente con la figlia, che ieri sera è stata operata d'urgenza. Gli altri tre ragazzi, anch'essi in condizioni piuttosto gravi, sarebbero tutti ricoverati in cliniche marocchine. Come si può leggere nel riquadro in basso la presenza dei quattro ticinesi in quella maledetta piazza è frutto di una casualità che assume, oggi come oggi, i contorni della beffa atroce.

"Mi ero informato sulla pericolosità della meta prima che partissero - racconta il vice sindaco - Alla Kuoni mi avevano detto che il Marocco, nonostante le rivoluzioni nel mondo arabo, era sicuro".

Sicuro fino a ieri, quando dal Paese africano giunge la notizia dell'attentato. E ieri sera, verso le 22.30 Caccia apprende dall'ambasciata svizzera e dal Dipartimento degli Affari esteri che c'è anche sua figlia tra le vittime dell'esplosione: "Mi hanno detto che Cristina era ricoverata all'ospedale di Marrakesh, che era stata operata e che le sue condizioni erano gravi".

A Cadenazzo questa mattina addirittura giravano voci che la figlia del vicesindaco fosse morta: "Per fortuna non è così. Mezz'ora fa l'ho raggiunta al telefono. Ha ferite, diverse fratture e ustioni. Ma fortunatamente sta meglio e oggi potrà essere rimpatriata con un volo della Rega".

Rega che è già in viaggio per il Marocco: "Entro stasera mia figlia e la sua amica dovrebbero arrivare in Svizzera e saranno portate a Zurigo. La sua amica (una ragazza di Lavorgo) è anche lei in ospedale ed è cosciente. Tornerà sullo stesso aereo di Cristina".

Sulla sorte degli altri due ragazzi, dati inizialmente per dispersi, Caccia dice che "sono ricoverati in cliniche private perché non c'era più posto nell'ospedale dove sono state portate le ragazze. In tutti i casi, da quanto ne so io, si sono salvati pure loro".

Caccia può tirare un sospiro di sollievo, anche se, riportando il racconto della figlia la sua voce si spezza: "Cristina mi ha raccontato che stava su una terrazza a bersi una bibita. Ha sentito un boato terribile e poi il nulla".

red
 

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