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LUGANOLavoro e diritti, nuove tensioni al Casinò

28.04.11 - 15:16
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Lavoro e diritti, nuove tensioni al Casinò

LUGANO - Il sindacato OCST torna ad occuparsi della situazione al Casinò di Lugano. Si trascina ormai da tempo la vertenza tra i vertici della casa da gioco luganese e il sindacato Cristiano-Sociale. A preoccupare l'OCST è l'annuncio di quello che è considerato dal sindacato "il fantomatico gruppo "Il diritto di lavorare in pace" (che altro non è, sempre per l'OCST, un gruppo "pilotato e sospinto dalla direzione del personale") di "voler costituire una sorta di rappresentanza del personale gradito alla direzione ignorando bellamente le procedure sancite dal contratto collettivo del personale dei Casinò della Svizzera italiana.

In altre parole, per il sindacato questo annuncio significherebbe che questa nuova rappresentanza del personale si sbarezzerebbe del rapporto con i sindacati e delle regole, permettendo alla direzione di lavorare senza i vincoli del CCL.

I Partner sindacali, dal canto loro, OCST in testa, hanno "già da tempo hanno chiesto alla direzione del Casinò di Lugano di rendersi disponibile, per attuare le procedure di coinvolgimento del personale e di elezione democratica della Commissione del personale". L'OCST mette in guardia: "Ogni e qualsiasi nomina di comodo alla direzione e ai suoi diretti collaboratori, non potrà giuridicamente essere ritenuta valida rappresentanza di tutto il personale, tantomeno riconosciuta dalle organizzazioni sindacali. Non pensino dunque queste persone, direzione compresa, che i sindacati se ne stiano in un cantuccio lasciando allo sbando il personale che, nonostante il pesante clima lavorativo e i licenziamenti facili da tempo intimati con disinvoltura e regolare frequenza, continua a lavorare con onestà e professionalità".

Lo slogan, “Il diritto di lavorare in pace” - si legge nella nota - orchestrato e pilotato maldestramente col fine di eludere i seri problemi che stanno alla base della dura vertenza sindacale, ha messo in luce le carte truccate di un deplorevole gioco scorretto architettato contro le organizzazioni sindacali che, in ogni caso, renderà perdente chi se n’é avvalso.

Il diritto di lavorare in pace, tanto caro a chi finora si è dimostrato inadempiente e poco incline alla tranquillità del personale, è quello che da anni vanno chiedendo l’OCST e la SIC - Ticino alla direzione del Casinò di Lugano.

Per diritto di lavorare in pace l'OCST intende così: "lavorare in ambienti lavorativi idonei e dignitosi, nel rispetto delle regole contrattuali e di Legge, senza avere l’assillante pensiero di essere licenziati per futili motivi o per problemi inventati dai capi reparto e dalla direzione, essere rispettati nella propria dignità e personalità, non soggiacere al mobbing e all’abuso, ricevere i giusti diritti, potersi rivolgere ai sindacati per far valere i propri diritti senza essere oggetto di rappresaglia, rientrare a casa soddisfatti e sereni dopo una giornata lavorativa.

Sono concetti che, con enorme fatica, i sindacati stanno cercano di far capire alla direzione del Casinò di Lugano".

Foto d'archivio (Tipress)

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