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SVIZZERA / TICINORadar, super-radar e tutor, strade svizzere da Grande Fratello

05.08.10 - 11:13
A Ginevra in arrivo il super-radar. Il tutor testato in due tratti autostradali. La Svizzera sempre piû "radarizzata". L'USTRA ribadisce: "Non vogliamo fare cassa, il nostro obiettivo è la sicurezza"
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Radar, super-radar e tutor, strade svizzere da Grande Fratello
A Ginevra in arrivo il super-radar. Il tutor testato in due tratti autostradali. La Svizzera sempre piû "radarizzata". L'USTRA ribadisce: "Non vogliamo fare cassa, il nostro obiettivo è la sicurezza"

BERNA - In Svizzera le notizie di arrivi di nuovi radar si susseguono. Dopo la novità dei tutor, è di pochi giorni fa il lancio del super-radar a Ginevra."Non chiamatelo super radar" - tiene a precisare il tenente Guscio della polizia stradale cantonale - Di super il nuovo apparecchio che entrerà in funzione a Ginevra entro fine agosto non ha nulla: "Non si tratta altro che di un aggiornamento degli apparecchi che abbiamo a disposizione anche noi. E' come passare, per fare un esempio, dal macbook, al macbookpro. E' soltanto una questione di aggiornamento. Nessuna novità fantascientifica".

Il business dei radar - Il nuovo radar, chiamato Trafistar SR 590, riesce a monitorare simultaneamente 22 veicoli e può segnalare fino a dieci infrazioni contemporaneamente, dall'ingresso non autorizzato nella corsia riservata agli autobus al rispetto della distanza di sicurezza.
La notizia dell'arrivo di questo “vigile elettronico” ha fatto il giro d'Europa. Inevitabile l'interesse da parte delle polizie di mezzo continente. Non sarà infatti la sola Ginevra a dotarsi del (super)radar, ma anche diverse città europee, tra cui Zurigo. Sulla sua pagina internet di Multanova, l'azienda con sede a Uster che produce e fornisce questi apparecchi di nuova generazione, si possono scorrere gli articoli pubblicati su svariate testate giornalistiche che parlano dell'arrivo del super radar nella città di Calvino. Un mercato  che promette bene. Se si tiene conto che il modello presto in dotazione a Ginevra costa 75mila franchi e si considera l'interesse riscontrato a livello internazionale per questo tipo di modello, la Multinova non può che fregarsi le mani. Stefan Guggisberg, patron della Multanova, ci tiene comunque a sottolineare l'importanza dell'aspetto primario di questi apparecchi: la sicurezza. Come ricorda il Tages Anzeiger, Moritz Leuenberger, ministro dei trasporti e delle infrastrutture, ha auspicato l'installazione di radar in ogni angolo del paese. Condiviso è l'auspicio del patron di Multinova, Stefan Guggisberg: "Più radar sulle strade, più è efficace la politica di sicurezza - ha spiegato Guggisberg - Infatti per l'automobilista, con più radar è meno facile sapere dove sono collocati gli apparecchi".

I tutor - Ai radar di nuova generazione, in Svizzera si aggiungeranno i tutor: "In Italia è un sistema è già applicato da anni - continua Guscio - un apparecchio che non misura più la velocità istantanea del veicolo in un tratto di strada limitato, ma calcola la velocità media su una tratta di strada più lungo, di due o tre chilometri".

 "E' un sistema che in Italia ha dato ottimi risultati, che si rivela più democratico rispetto a quello tradizionale. Se dovessimo installare, facciamo un esempio, un dispositivo simile a quelli in dotazione in Italia, tra Bellinzona e Biasca, l'automobilista sarebbe obbligato a mantenere, su quel tratto, una velocità entro i limiti". 

Tutor non segnalati - Saranno segnalati questi tratti i cui saranno presenti i tutor? "Non è ancora stato deciso - risponde Antonello Laveglia  portavoce dell'Ustra, l'Ufficio Federale delle Strade - ma durante il periodo dei test a Basilea Campagna l'automobilista sarà informato. Sul futuro la discussione è ancora aperta. In tutti i casi la legge prevede il divieto  per gli apparecchi e i dispositivi che ostacolano, perturbano o vanificano i controlli ufficiali della circolazione stradale  ed per il futuro è in discussione il divieto per tutte le segnalazioni a titolo commerciale. Il parlamento dovrà ancora pronunciarsi a questo proposito."  Un divieto, quindi che  potrebbe estendersi  alle radio e a internet. "L'obiettivo - dice Laveglia - è quello di fare in modo che l'automobilista sia maggiormente consapevole di incappare in un controllo". E per i poveri automobilisti stranieri? Non è giusto informarli? "No.  Non c'è motivo di riservar loro un trattamento differente. Un 'automobilista verrebbe multato unicamente se la velocità media su un  dato tratto di strada oltrepassa i limiti. Questo sistema è più tollerante rispetto al radar fisso. Anche sotto questo punto di vista  il nostro scopo è la sicurezza. Se avvertissimo rischieremmo di far rispettare i limiti soltanto in determinati tratti stradali e non in altri. Se noi consideriamo che in Svizzera la rete autostradale è di  circa  1.800 chilometri, il discorso sulla deterrenza verrebbe a cadere".

La situazione in Ticino - E in Ticino, quale il futuro delle nostre autostrade? " L'USTRA per il momento non  ha ancora testato  il "super-radar"  e  per il momento sulle autostrade  in Ticino non è previsto. Anche perché le esigenze in realtà urbane come quelle di Ginevra differente da quello autostradale. Per quanto riguarda il controllo dell'autostrada ricordo che testeremo a partire da settembre due installazioni ad Arisdorf (BL) e sulla A9 nel canton Vaud, ed una mobile che sarà utilizzata prevalentemente per i cantieri". "Il  controllo di velocità su un tratto stradale ci interessa - ribadisce Laveglia -  speriamo che permetterà  di fluidificare il traffico e renderlo più  sicuro . Con i controlli fissi l'automobilista, sapendo dove sono collocati, crea, frenando, un traffico a fisarmonica pericoloso. Il nostro scopo è di avere una circolazione stradale  sicura e fluida". Laveglia poi ribadisce la filosofia di questa politica: "I controlli vengono fatti dalla polizia. I radar fissi sulle autostrade sono di nostra proprietà, ma  sono gestiti dalla polizia.  L'USTRA non ha nessun riscontro finanziario. Gli introiti delle multe vanno a finire nelle casse cantonali. Il nostro interesse , come quello dei corpi di polizia,  è la sicurezza.  Lo dimostra il fatto che stiamo testando questo genere di radar (il tutor, ndr)  che fa diminuire le multe  invece che farle  aumentare”.
 

p.d'a.

Foto d'apertura: Keystone

 


 

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