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TICINOPS: 'Soddisfatti in Ticino, attenti in Svizzera'

29.11.09 - 16:34
PS: 'Soddisfatti in Ticino, attenti in Svizzera'

BELLINZONA - È con grande soddisfazione che il PS ha accolto l’esito della votazione sulla proposta di sgravio fiscale a favore delle aziende che già fanno utili voluta dal Governo e poi addirittura ampliata dal Parlamento. «Dalle urne è risultato evidente il punto centrale della nostra battaglia: in un momento di crisi non si prendono i soldi destinati a chi subisce la crisi per darli a chi invece non e ha sofferto. Questo messaggio è apparso sin dall’inizio come molto chiaro», afferma il presidente socialista Manuele Bertoli.

Ora, secondo il PS, è urgente utilizzare la disponibilità finanziaria mostrata da Governo e Parlamento per aiutare chi la crisi la subisce davvero e pesantemente. Dai sussidi per pagare i premi delle casse malati (se ne discuterà già lunedì in Gran Consiglio) sino ad aiuti mirati alle aziende in crisi per mantenere i posti di lavoro.

Soddisfazione in casa PS anche per la bocciatura della proposta di ampliare a 5 anni la durata della legislatura in Ticino. «Un’idea bislacca confezionata senza alcuna motivazione».

Accoglie invece con una certa preoccupazione, il partito presieduto da Manuele Bertoli, l’esito della votazione sull’introduzione del divieto di costruire minareti in Svizzera. «Le paure emerse dalle urne vanno prese in seria considerazione, ma guai a leggerle come un voto di sfiducia nei confronti della popolazione di fede musulmana presente sul nostro territorio». Per il PS, infine, questa decisione porrà non pochi problemi all’immagine e alle relazioni della Svizzera all’estero.

Anche la bocciatura dell’iniziativa per il divieto di esportazione di materiale bellico lascia il PS insoddisfatto, per quanto attesa essa fosse. «Questa consultazione ha perlomeno avuto il merito – commenta Manuele Bertoli – di porre all’attenzione di tutti a una contraddizione manifesta con cui la Svizzera non potrà continuare a convivere a lungo: quella tra il suo impegno umanitario e la vendita di armi da guerra».

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