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BELLINZONAProcesso TPF, la mafia delle sigarette va avanti in tedesco

14.04.09 - 14:18
Il maxiprocesso a Bellinzona contro nove presunti membri della "mafia delle sigarette" potrà continuare in tedesco. Il Tribunale federale (TF) ha risposto picche a un avvocato della difesa che voleva il proseguimento dei dibattimenti in italiano, visto che nessuno degli imputati è di lingua tedesca.
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Processo TPF, la mafia delle sigarette va avanti in tedesco
Il maxiprocesso a Bellinzona contro nove presunti membri della "mafia delle sigarette" potrà continuare in tedesco. Il Tribunale federale (TF) ha risposto picche a un avvocato della difesa che voleva il proseguimento dei dibattimenti in italiano, visto che nessuno degli imputati è di lingua tedesca.

BELLINZONA - Il processo era cominciato il 1 aprile davanti al Tribunale penale federale ed era stato sospeso il giorno dopo. Dovrebbe riprendere il 4 maggio, ma si attendono ancora risposte sulla serie di obiezioni formulate dalla difesa.

Non c'è motivo di cambiare - In una decisione del 7 aprile scorso pubblicata oggi, i supremi giudici di Losanna confermano la decisione del presidente del TPF Walter Wüthrich, che aveva deciso il proseguimento del processo in tedesco nonostante le proteste degli avvocati difensori. Secondo il TF, un dibattimento in tedesco non causerà alcun inconveniente maggiore agli imputati: due ticinesi, due giurassiani, tre italiani, uno spagnolo e un francese.
Il tribunale di Losanna rileva che tutto il procedimento è stato finora condotto in tedesco e che nessuno sembra aver eccepito. Non c'è dunque motivo di cambiare adesso. Il diritto a un processo equo risulta garantito, visto che c'è la traduzione nelle lingue degli imputati.

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC), che porta avanti l'accusa, ha inoltre fatto sapere al TF che un cambiamento di lingua comporterebbe un lungo rinvio del processo perché sarebbe necessario trovare nuovi giudici, pubblici ministeri e avvocati difensori con le competenze linguistiche sufficienti per parlare italiano e leggersi in tedesco gli oltre mille "classificatori federali".

Le accuse e il processo - L'MPC accusa i nove imputati di "partecipazione, eventualmente sostegno, a un'organizzazione criminale e riciclaggio di denaro" in quello che è il più grosso caso di criminalità organizzata mai giudicato finora dal TPF. Gli imputati, di età fra i 56 e i 73 anni, avrebbero riciclato oltre un miliardo di franchi, provento del contrabbando di almeno 215 milioni di stecche di sigarette fra il 1994 e il 2001.

Si riprende il 4 maggio - Entro il 4 maggio, quando il processo dovrebbe riprendere per poi proseguire, con interruzioni, fino al 19 giugno, il TPF e il TF devono esprimersi su una serie di obiezioni della difesa, che contesta anche il modo in cui è stato redatto l'atto di accusa e ne chiede il rinvio al mittente, l'MPC. La stessa competenza ad agire dell'MPC e del TPF è contestata. Secondo i legali il caso spetta alla giustizia italiana o tuttalpiù a quella ticinese, non al TPF.

 

 

 

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