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MENDRISIOConferme e smentite tra i teste: "Beveva da tempo", "Non ricordo d'aver detto che era ubriaco"

06.04.09 - 18:19
Tipress / Carlo Reguzzi
Conferme e smentite tra i teste: "Beveva da tempo", "Non ricordo d'aver detto che era ubriaco"

MENDRISIO - La prima giornata di dibattimento, dedicata alla fase istruttoria non ancura conclusa, ha visto la processione sul banco dei teste di molte persone che, nella maggior parte dei casi in risposta della pubblica richiesta da parte della famiglia della vittima, si sono presentate per una dichiarazione spontanea. Tra questi vi è pure stato un teste, convocato dal presidente Zali, che si era in un primo tempo rifiutato di partecipare ma che è stato costretto a farlo.

Le testimonianze sentite sono state in alcuni casi contradditorie tra loro e non sono mancati i casi di ritrattazioni. Il giudice Zali ha appurato che in diversi casi le prime testimonianze rilasciate contenevano "sentiti dire" e opinioni riportate da terze persone che, Zali ha sottolineato più volte, non interessano.

Dal banco dei testimoni è stato quindi delineato il profilo di una persona alla quale non di rado capitava di bere, a volte anche eccessivamente diventando di conseguenza arrogante o "cafone" come ha precisato una teste. Non è però stato possibile determinare con chiarezza, i casi citati erano sempre di seconda mano, se dopo aver esagerato con i bicchieri di vino il teste rientrava a casa sempre con la propria auto. Nessuna delle persone chiamate a deporre oggi ha infatti potuto affermare con certezza d'averlo visto rientrare ubriaco alla guida della propria auto.
"Ricordo d'averlo visto più volte su di giri e d'averlo visto sovente in diversi bar bere Campari, vino rosso e vino bianco, anche prima di pranzo" è stata la dichiarazione di un teste al quale fa eco un'altra dichiarazione da parte di una teste che afferma di conoscere l'imputato sin da giovane: "La sua propensione al bere mi è nota da tempo". La stessa teste però ricorda di non averlo mai visto andare via da un bar ubriaco con la propria vettura ed ha affermato "è sempre andato perfetto in auto".

L'ultimo teste di giornata ha confermato la dichiarazione già effettuata in seguito all'incidente mortale causato dall'accusato, ricordando un episodio nel quale un collega dell'imputato aveva affermato che l'accusato capitava venisse relegato in ufficio perché "al sarà stai pien", intendendo chiaramente ubriaco. L'accusato ha contestato la possibilità che si fosse presentato in servizio ubriaco "anche perchè in tal caso sarei stato sanzionato". La conferma o la smentita del fatto che l'accusato in alcuni casi si sarebbe presentato in servizio ubriaco, la si avrà solo domattina quando verrà sentito l'autore di tale affermazione.

Il secondo giorno di dibattimento si aprirà domattina con altri 5 testimoni che si sussegueranno in aula, sul proseguio del dibattimento è ancora difficile fare previsioni ma sembra difficile che la sentenza, inizialmente prevista per domani, potrà venire effettivamente letta nei tempi.

Ricordiamo che sulla vicenda il Governo ha deciso di effettuare degli accertamenti preliminari per capire se, da parte dei superiori dell'imputato, vi sia stata la volontà di coprire un eventuale problema di alcol. Nell'aula delle Assise correzionali di Mendrisio non si sta però facendo un processo alla polizia, come ha più volte affermato il giudice Zali.

 

RED

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