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MENDRISIOMortale di Pedrinate: "Non ricordo, non mi spiego", affermazioni che si sprecano in aula

06.04.09 - 11:24
Mortale di Pedrinate: "Non ricordo, non mi spiego", affermazioni che si sprecano in aula

MENDRISIO - Il dibattimento procede con la riscostruzione della giornata dell'incidente durante la quale l'imputato era in vacanza. Dopo essersi svegliato e aver effettuato qualche lavoro di giardinaggio l'imputato, tra ricordi vaghi e la rilettura del verbale da parte del giudice Zali, ha raccontato d'essersi incontrato con un amico attorno all'ora di pranzo in un negozio di Chiasso con il quale - ha affermato - aveva bevuto alcuni "bianchini". Sempre a stomaco vuoto si è poi recato a Melide, in una stazione di benzina dove si è fermavato spesso per fare rifornimento, soffermandosi a parlare con il gerente che conosceva. Lì si è fermato fin verso le 16.00.

"Ho bevuto alcuni bichieri di vino bianco" ha raccontato l'imputato al quale il giudice fa presente che, data la sua professione, doveva essere al corrente che il limite consentito dello 0,5 per mille sarebbe stato raggiunto con soli tre bichieri di vino bianco.

Dopo la sosta a Melide l'imputato ha raccontato d'essere tornato a Chiasso per andare in un negozio di fotografia, e poi si è fermato a chiacchierare seduto ad un tavolino con delle persone che conosceva di vista, ma di cui non conosceva il nome.

"Conoscenze da bar?" ha domandato Zali cercando di capire come mai l'imputato si sia soffermato a chiacchierare con delle persone di cui non conosceva il nome. "Cosa ha fatto con quelle persone?" ha chiesto Zali. "Ho bevuto qualcosa" ha risposto l'imputato.
Il giudice ha sottolineato che a quel momento l'imputato era "al limite" e che ogni bicchiere successivo gli avrebbe fatto superare tale livello. "Ha mai avuto intenzione quel giorno di farsi riportare a casa da qualcun'altro dato che aveva superato il limite consentito?" ha chiesto Zali. "No" ha lasciato intendere l'imputato il quale ha poi affermato d'aver bevuto "alcuni bicchieri di vino bianco e qualche amaro".
Affermazione che Zali ha evidenziato, ma che non porta comunque a raggiungere il tasso alcolico tra i 2,08 e il 2,3 per mille riscontrato dopo l'incidente. "È possibile che abbia bevuto più di quanto ho dichiarato". A mancare all'appello, ha sottolineato ancora Zali, sono circa 14 bichieri di vino. "Non sono in grado di dire quanti ne ho bevuti" ha affermato l'imputato.

"Le deduzioni potevo farle anch'io in base ai fatti" ha incalzato Zali. "Ricordo d'aver bevuto un sacco di bicchieri di vino, in totale potevano essere 15. "Già a Melide posso aver bevuto più dei due bicchieri che ho dichiarato" ha concluso l'imputato su precisa domanda del giudice che si è concentrato in seguito sui motivi che lo hanno portato a bere così tanto. "Non c'era nulla da festeggiare" ha spiegato l'imputato. "Lei ha bevuto 15 bichieri con persone che conosceva poco e senza nessun motivo di festeggiare essendo in giro con l'auto" ha chiosato Zali sottolineando la situazione e l'assenza di spiegazioni da parte dell'imputato.

A questo punto è intervenuto Mario Postizzi, l'avvocato difensore, il quale ha domandato al giudice se si vuole definire l'imputato un alcolista, cercando quindi di dimostrare che il proprio assistito non si possa definire tale, dato che l'imputato è anche un donatore di sangue.

"Non voglio dare etichette - ha ribadito Zali - ma si tratta di un comportamento indiziante di un rapporto errato con le sostanze alcoliche".

"Mi sono lasciato prendere" ha affermato l'imputato. Immediata la controbattuta di Zali: "Ma non era al Carnevale di Rio. Non mi sa spiegare perché è arrivato al 2 per mille ma dopo la pausa mi dovrà spiegare perché ha deciso di prendere l'auto dopo aver bevuto".

red

Foto d'apertura: Tipress / Carlo Reguzzi


 

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