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BELLINZONAProblemi linguistici al processo contro i contrabbandieri, le difese chiedono il rinvio

01.04.09 - 10:29
Ti press/Gabriele Putzu
Problemi linguistici al processo contro i contrabbandieri, le difese chiedono il rinvio

BELLINZONA - "Chiedo dieci minuti di pausa, è da un'ora che si parla tedesco e vorrei spiegare al mio assistito, signor Virgilio, cosa si è detto fino ad ora". Richiesta negata dal presidente della corte Walter Wüthrich che ha ribadito l'ufficialità della lingua tedesca e la possibilità di chiarire all'assistito durante la pause previste".

Nel maxiprocesso che si è aperto oggi al Tribunale penale federale a Bellinzona, che si protrarrà fino al 19 giugno, sono i problemi linguistici e formali a tenere banco. I legali dei 9 imputati accusati di riciclaggio, frutto del contrabbando di sigarette, gestito dalla Camorra e dalla Sacra Corona Unita hanno presentato la loro opposizione a un processo in lingua tedesca. Nelle giornate di oggi e di domani il presidente della Corte annoterà le obiezioni della difesa, che ha chiesto, tra l'altro, nella persona dell'avvocato Galfetti, che rappresenta terze persone destinatarie di sequestri di beni, di rinviare il processo di 5 mesi per vizi formali. "Ho ricevuto l'atto di accusa ieri 31 marzo, e perciò chiedo il rinvio di 5 mesi per studiare l'incarto". Le due organizzazioni criminali, secondo l'accusa, avrebbero gestito un traffico di 215 milioni di stecche di sigarette e riciclato i proventi, si calcola oltre 1 miliardo di franchi, grazie all'appoggio di cambisti ticinesi, Alfredo Bossert e Franco Della Torre, quest'ultimo già noto alla giustizia per il caso Pizza Connection.

Gli imputati sono accusati di aver gestito il riciclaggio di denaro, attraverso operazioni di cambio che hanno permesso di immettere nel circuito legale i proventi del commercio illegale. Secondo il Ministero pubblico della Confederazione avrebbero gestito il traffico dall'acquisto delle sigarette nei mercati del Nord Europa di Belgio e Olanda per poi trasferirle in Montenegro. Dal paese slavo, le sigarette venivano poi portate in Italia con gli scafi e vendute di contrabbando.

RED

Foto d'apertura: Ti press/Gabriele Putzu

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