In Svizzera le malattie cardiocircolatorie causano ogni anno oltre 22'000 decessi, ossia il 37% del totale. Tra il 1970 e il 2004 il tasso di mortalità dovuto a tali patologie si è più che dimezzato. La diminuzione concerne sia gli uomini, sia le donne ed è osservabile da una generazione all'altra. All'origine del calo vi sono la migliore alimentazione, l'attività fisica, la prevenzione, il trattamento dell'ipertensione e del colesterolo e i progressi nell'ambito della diagnostica e delle cure.
La mortalità per tumore polmonare ha avuto un'evoluzione molto diversa per i due sessi. Tra gli uomini il tasso ha iniziato a diminuire nel 1986 e nel 2004 risultava di un terzo inferiore rispetto ai valori osservati venti anni prima. Tra le donne, invece, ad ogni generazione la mortalità è rimasta uguale o è addirittura cresciuta. Nel 1970, sul totale dei decessi dovuti al tumore del polmone, si contava una donna per 11 uomini; nel 2000 questa proporzione era di 1 a 4 ed è praticamente di 1 a 2 tra le generazioni più giovani.
L'UST ha anche constatato un forte calo del tumore dello stomaco, riconducibile al minor consumo di prodotti affumicati e conservati sotto sale, come pure del tumore del collo dell'utero. Un capitolo a parte merita l'aids, che in Svizzera ha cominciato a mietere vittime nel 1986, per poi raggiungere un massimo di 662 decessi nel 1994. Attualmente i casi di morte sono un centinaio all'anno. Tra le donne le generazioni più toccate sono quelle nate tra il 1955 e il 1969: per gli uomini, quelli nati tra il 1950 e il 1964.
I decessi riconducibili a malattie infettive diverse dall'aids si sono ridotti della metà nel decennio 1970-1980, nota ancora l'UST. Da allora il loro livello è piuttosto stabile. Tra il 1970 e il 2004 si è dimezzato inoltre il numero di decessi per cirrosi epatica. Dopo essere aumentata durante gli anni Ottanta, la mortalità dovuta a suicidio tra i giovani adulti è in calo, mentre è progredita sensibilmente tra le persone che hanno superato gli 80 anni.