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TICINOBanca Stato, l'Associazione per la difesa del servizio pubblico dice 'no' alle esternalizzazioni

11.03.08 - 15:17
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Banca Stato, l'Associazione per la difesa del servizio pubblico dice 'no' alle esternalizzazioni

BELLINZONA - Ad inizio febbraio la direzione di Banca Stato ha annunciato di voler esternalizzare due settori di attività: il traffico dei pagamenti (che occupa 15 persone) a PostFinance e i servizi della logistica (25 collaboratori) all'ISS (Integrate Service Solution). Decisione che l'Associazione per la difesa del servizio pubblico ritiene, si legge oggi in un comunicato stampa, assolutamente inaccettabile. 

L'Associazione ricorda che qualche anno fa (nel Paese e in Parlamento) era sorto un dibattito vivace sulla natura giuridica della Banca. Alcuni avrebbero voluto privatizzarla parzialmente o totalmente, altri avrebbero voluto almeno trasformarla in una società anonima. Il Gran Consiglio, nel 2003, ha invece deciso di confermare lo statuto giuridico pubblico e di rafforzare il mandato pubblico della Banca, attraverso la designazione di un’apposita commissione. Gli obiettivi del mandato pubblico (conformemente alla legge) sono oggi inseriti in uno specifico documento adottato dal Consiglio di amministrazione. Secondo questo documento, la Banca deve dare un contributo allo sviluppo economico del Cantone, assumere un comportamento responsabile dal punto di vista ambientale e infine assumere un comportamento socialmente responsabile.

Per quest’ultimo obiettivo, nel documento si può leggere: "Per quanto riguarda la politica del personale, la Banca deve rispondere alle aspettative delle persone capaci e motivate, offrire a tutti le stesse opportunità di crescita, curare lo sviluppo professionale dei collaboratori". Obiettivi che condivide anche l'Associazione per la difesa del  servizio pubblico. Associazione che ritiene invece che le recenti decisioni adottate dalla Banca "si scostino decisamente da questi obiettivi: esse creeranno disagio e malessere tra il personale e non potranno avere conseguenze positive dal profilo dell’utilizzazione razionale delle risorse".

A parere dell'Associazione, quindi, l’esternalizzazione di questi due servizi non potrà che essere fonte di problemi in futuro. "Per la logistica - si legge nella nota stampa - significa dipendere dall’esterno per il funzionamento tecnico dei suoi servizi e consentire l’accesso alla banca a persone non dipendenti della stessa". E per quanto riguarda invece il traffico pagamenti, "la cessione dei servizi ad un istituto concorrente della banca - secondo l'Associazione - suscita pure non poche perplessità. In particolare c’è il rischio che, dati confidenziali in possesso della banca siano messi a disposizione di altri istituti, con le conseguenze che si possono immaginare".

L'Associazione afferma infine che c'è poi da chiedersi "se non sia contradditorio il fatto che una banca che deve  avere come finalità specifica il servizio pubblico, e quindi deve considerare il servizio di prossimità per la  clientela ticinese, assegni a terzi il traffico dei pagamenti". L’Associazione per la difesa del servizio pubblico invita pertanto i responsabili di Banca Stato a rinunciare a questa operazione e chiede alla commissione di vigilanza del mandato pubblico di intervenire per impedire queste scelte, "in contrasto con gli interessi dei dipendenti, della Banca e del Cantone".

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