"L’OCST - prosegue la nota - condivide, da un profilo generale, l’obiettivo di una più chiara regolamentazione degli orari di apertura. Le disposizioni oggi in vigore risalgono ad alcuni decenni fa e non rispondono ai consistenti cambiamenti intervenuti nel frattempo. L’OCST mette tuttavia in guardia da scelte affrettate, che non siano il frutto di una soppesata valutazione e di una condivisa composizione delle posizioni in campo. Il tema degli orari di apertura dei negozi si colloca infatti al crocevia di attese e interessi particolarmente differenziati. I commercianti, attraverso orari più flessibili, puntano ad attrarre in particolare la clientela turistica e frontaliera, arginando nel contempo la concorrenza d’oltre confine. Il personale di vendita può trarne un vantaggio occupazionale ma è però penalizzato in termini di organizzazione della vita personale e familiare (svantaggio tanto più acuto per la presenza prevalente di manodopera femminile). I consumatori sono agevolati ma la collettività ha interesse a preservare alcuni tempi sociali forti, sottratti al lavoro e al commercio".