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SVIZZERALa Posta prevede di scorporare "PostaPacchi"

21.02.06 - 10:10
Ti Press
La Posta prevede di scorporare "PostaPacchi"

BERNA - Ristrutturazione in vista per la Posta svizzera: il "gigante giallo" intende infatti riunire tutti i servizi logistici - Pacchi, Espressi, Corriere e Logistica delle merci - in un'unica società del gruppo, la nuova PostLogistics SA. Il riassetto interessa 5'500 dipendenti. I sindacati hanno manifestato scetticismo.

Con un fatturato di 1,2 miliardi di franchi e circa 5000 posti a tempo pieno, PostLogistics SA sarà la più grande azienda logistica della Svizzera. Il trasferimento del personale nella nuova società è previsto per il primo gennaio del 2007, ma è subordinato all'esito positivo di una perizia legale, che è stata affidata all'Ufficio federale di giustizia. I sindacati hanno infatti contestato l'operazione, mettendone in dubbio la legittimità.

L'accorpamento delle competenze logistiche, scrive la Posta in un comunicato, comporta per la clientela una chiara semplificazione: un solo marchio, una sola azienda, un solo interlocutore, una sola fattura. Per PostLogistics il riassetto si traduce in maggiore flessibilità e adattabilità all'evoluzione del mercato.

Il trasferimento del personale alla PostLogistics, indica ancora il comunicato, "s'ispira al contratto di base per le società del gruppo concluso con i sindacati all'inizio del 2005". Il contratto collettivo di lavoro per le unità scorporate, che disciplina diritti e doveri delle parti sociali e condizioni di assunzione del personale, viene allineato a quello della Posta.

In una prima reazione il Sindacato della comunicazione ha indicato che vuole attendere la pubblicazione della perizia giuridica e a dipendenza dei risultati non esclude di avviare passi legali. Afferma inoltre che approverà l'operazione solo in presenza di precise garanzie a tutela del personale. Il sindacato Transfair definisce dal canto suo un "affronto" il fatto che la Posta abbia deciso la ristrutturazione prima ancora che sia disponibile la perizia. Transfair teme sul lungo periodo un numero massiccio di licenziamenti e un peggioramento delle condizioni di lavoro.



ATS

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