Lo ha ribadito il presidente dell'UDC Toni Brunner in vista della votazione del 9 giugno
BERNA - Non vi è alcun motivo per non affidare l'elezione del Consiglio federale al popolo. È quanto hanno ribadito stamani a Berna il presidente dell'UDC Toni Brunner e altri rappresentanti del partito, che hanno invitato ad approvare la loro iniziativa popolare che chiede appunto l'"Elezione del Consiglio federale da parte del popolo", in votazione il 9 giugno prossimo.
Solo un governo eletto dal popolo - afferma l'UDC - si sentirà obbligato a risolvere i problemi più urgenti del paese come gli abusi nel diritto d'asilo, l'immigrazione e le pressioni estere sulla Svizzera. Gli oratori hanno ricordato che l'elezione popolare degli esecutivi cantonali e comunali ha sinora dato buoni frutti. Un'elezione diretta è trasparente, equa e garantisce un miglior controllo del potere.
I sostenitori dell'iniziativa ricordano che la Svizzera romanda, il Ticino e le regioni italofone dei Grigioni ne approfitteranno: infatti, la Costituzione garantirà loro almeno due seggi, ciò che non è oggi il caso. Dare ai cittadini la competenza di eleggere il governo federale costituisce una "prova di fiducia e un rafforzamento della democrazia diretta".
L'elezione del Consiglio federale da parte del popolo si svolgerà ogni quattro anni, parallelamente a quella del Consiglio nazionale. Secondo gli esponenti dell'UDC, non sarà dunque necessario svolgere onerose campagne supplementari per l'elezione del governo.
Per i democentristi, la maggior parte degli argomenti sollevati contro la loro iniziativa sono privi di fondamento. Si potrebbe anche usarli contro le elezioni dei governi cantonali da parte del popolo. Orbene - rileva ancora l'UDC - nessuno immaginerebbe oggi di abbandonare l'elezione popolare nei cantoni e comuni.
Ats