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SVIZZERA«Il popolo ha voluto confermare la via bilaterale»

27.09.20 - 18:12
L'iniziativa UDC per un'immigrazione moderata è stata respinta con il 61.7% dei voti.
Keystone (archivio)
Fonte ats
«Il popolo ha voluto confermare la via bilaterale»
L'iniziativa UDC per un'immigrazione moderata è stata respinta con il 61.7% dei voti.
Chiesa: «È stata una lotta di Davide contro Golia». La Consigliera federale Karin Keller-Sutter: «I cittadini hanno voluto puntare sulla stabilità economica».

BERNA - Niente Brexit in salsa elvetica: il popolo svizzero ha oggi respinto con il 61,7% dei no l'iniziativa UDC per un'immigrazione moderata, che avrebbe portato alla revoca della libera circolazione con l'Ue, mettendo in forse la via bilaterale del paese. A favore si è schierato solo un pugno di cantoni, fra cui un Ticino assai meno convinto che in altre analoghe occasioni.

L'esito finale è impietoso: i sì sono stati 1'233'320, i no 1'988'885, e a livello di cantoni la partita è terminata a 22 a 4. La partecipazione è stata del 59.4%. «La popolazione ha voluto confermare l'impegno della Svizzera per la via bilaterale nei suoi rapporti con l'Ue», ha sottolineato la consigliera federale Karin Keller-Sutter nella conferenza stampa di reazione ai risultati odierni. «I cittadini hanno voluto puntare sulla stabilità economica nella difficile situazione suscitata dalla crisi del coronavirus».

La formazione da poco guidata da Marco Chiesa non è quindi riuscita a ripetere l'exploit del 9 febbraio 2014, quando sola contro tutti con la sua iniziativa contro l'immigrazione di massa ottenne una vittoria di misura, con il 50,3%. Nella costituzione finì un preciso mandato sull'introduzione dei contingenti, dal parlamento uscì però un'applicazione del tutto diversa: light, dissero i politici.

Insoddisfatta di quanto successo, l'UDC ci ha riprovato, ponendo sul tappeto la domanda fondamentale - libera circolazione: sì o no? - ma è stata duramente sconfitta. Ha pesato forse il momento economico - con la pandemia di coronavirus in corso la voglia di esperimenti è poca - e la capacità di coalizzarsi degli avversari: governo, datori di lavoro e sindacati sono scesi in campo compatti, addirittura presentandosi fianco a fianco.

E se il 2014 era solo ieri, politicamente nel frattempo molto è cambiato: stando ai politologi e ai sondaggi il tema dell'immigrazione è chiaramente stato soppiantato da altri nella classifica delle preoccupazioni, a partire da quelli ambientale e delle pensioni. Il tentativo dei promotori di dare un'impronta quasi verde alla proposta di modifica costituzionale odierna, parlando di difesa dell'ambiente attraverso la lotta alla sovrappopolazione, è probabilmente apparso poco credibile. Inoltre l'UDC, un tempo macchina da guerra capace di mobilitare l'elettorato, oggi secondo gli esperti sembra ormai avere un'immagine assai differente: quella di un partito perdente.

I democentristi non sono riusciti a fare il pieno di voti nemmeno in Ticino, cantone che si trova confrontato con una concorrenza pesante da parte di lavoratori italiani, nonché con salari che si allontanano sempre di più da quelli in uso del resto del paese: ha votato per la modifica costituzionale solo il 53,1% dei votanti, assai meno del 68,2% che avevano sostenuto l'iniziativa per l'immigrazione di massa del 2014.

Questa volta insieme al Ticino sono rimasti solo Appenzello Interno (54,3%), Svitto (53,4%) e Glarona (50,5%). I Grigioni, che quattro anni or sono avevano di misura (50,6%) approvato la proposta UDC dei contingenti, ora sono passati chiaramente nel campo opposto (59,1%). Campione del no è stato Basilea Città (74,7%), ma anche in Romandia la proposta ha trovato assai poco sostegno.

Lanciata dall'UDC e dall'Azione per una Svizzera indipendente e neutrale, l'iniziativa chiedeva che Berna tornasse a disciplinare autonomamente l'afflusso di stranieri, revocando in particolare la libera circolazione con l'Unione europea che, secondo i promotori sta mettendo sotto pressione il mercato del lavoro, i servizi sociali e le infrastrutture del paese.

Durante la campagna, l'UDC ha fatto leva sui timori dei lavoratori giovani e anziani di vedersi togliere l'impiego da personale proveniente da altri paesi e disposto ad accettare retribuzioni minori. Oltre al dumping salariale, l'immigrazione definita incontrollata ha inoltre effetti negativi sulle assicurazioni sociali, sugli affitti e la capacità di trovare un alloggio, e porta a un sovraffollamento di treni e strade, nonché all'aumento della cementificazione del paesaggio, affermavano i promotori.

Per gli oppositori la libera circolazione delle persone è invece vantaggiosa per la piazza economica. Le aziende svizzere hanno bisogno di lavoratori stranieri e la fine degli accordi con l'Ue avrebbero messo in forse il benessere nazionale. La maggioranza si è così lasciata convincere, evitando di mettere in serie difficoltà i rapporti con l'Unione europea.

Il dibattito sull'Europa non è però finito. In primo piano nei prossimi mesi tornerà il tema dell'accordo quadro, preteso dall'Ue affinché la Confederazione si sottoponga al diritto europeo nelle questioni che hanno a che fare con l'accesso al mercato. L'intesa negoziata dal governo ha suscitato non poche opposizioni in Svizzera. Gli occhi di tutti sono ora quindi puntati sull'esecutivo, in attesa delle prossime mosse.

Le reazioni:

«È stata una lotta di Davide contro Golia», ha affermato il presidente democentrista Marco Chiesa. Secondo il consigliere agli Stati ticinese ha avuto un ruolo anche il coronavirus, perché la popolazione è attualmente confrontata con le incertezze dello sviluppo economico. Il tema dell'immigrazione rimarrà comunque nell'agenda politica, si è detto convinto: non è solo l'UDC a voler evitare una Svizzera da 10 milioni di abitanti.

Per la vicepresidente Céline Amaudruz ha vinto la clausola ghigliottina: la convinzione che la fine della libera circolazione avrebbe compromesso tutti gli accordi bilaterali con l'Ue ha fatto paura ai cittadini. «Eravamo soli contro tutti», ha ricordato la consigliera nazionale (UDC/GE).

I problemi provocati dalla libera circolazione, come la disoccupazione e lo stress provocato da un'eccessiva densità della popolazione, rimarranno anche dopo il no popolare, ha affermato il capogruppo UDC alle Camere federali Thomas Aeschi. A suo avviso la sconfitta della proposta democentrista non è comunque da interpretare come un segnale positivo per l'accordo quadro con l'Ue.

Sul fronte opposto la soddisfazione è grande presso Economiesuisse, che ha voluto evitare una riedizione della disfatta del 2014. «La popolazione era consapevole di votare sul proseguimento del percorso bilaterale e non sull'immigrazione», ha affermato Monika Rühl, direttrice della federazione delle imprese svizzere.

Secondo Rühl ha giocato anche «una certa stanchezza» da parte del popolo svizzero, che «si è già espresso tre volte di recente, sempre a favore della via bilaterale". Gli oppositori alla proposta democentrista hanno potuto dimostrare i vantaggi dell'approccio elvetico all'Ue.

Per il presidente di Economiesuisse Heinz Karrer il chiaro no crea un importante punto di partenza per l'accordo quadro con l'Unione europea. Ora il Consiglio federale deve comunicare chiaramente a Bruxelles gli adeguamenti che intende apportare ai tre punti in sospeso: misure di accompagnamento, appalti e direttiva sulla cittadinanza dell'Ue. «Si tratta ora di avviare senza indugio i colloqui con l'Ue », ha affermato Karrer.

Per il presidente dell'Unione sindacale svizzera (USS) Yves Maillard la sconfitta dell'UDC è legata anche all'atteggiamento del Consiglio federale, che contrariamente a quanto successo sei anni or sono ha ascoltato le preoccupazioni dei partner sociali.

Il governo ha preso sul serio le difficoltà che esistono in particolare per i lavoratori anziani e ha elaborato una rendita ponte per i disoccupati di oltre 60 anni, ha ricordato il politico vodese. L'attacco dell'UDC alle misure di accompagnamento ha mobilitato anche la base sindacale, ha aggiunto.

Secondo il consigliere nazionale socialista con questo voto gli svizzeri confermano la via bilaterale e tutti gli impegni della Confederazione. «Anche con lo status quo, abbiamo un livello d'integrazione più alto di quello che dovrebbe avere la Gran Bretagna», ha sottolineato. Da parte sua l'Unione Europea non perde nulla. Riguardo all'accordo quadro, secondo Maillard le opzioni sono due: rinegoziare l'accordo con l'UE o interrompere l'esercizio. Così com'è l'intesa è destinata a fallire.

Per Unia il chiaro no all'iniziativa per la limitazione dell'UDC è una vittoria delle lavoratrici e dei lavoratori: il voto rappresenta anche un "sì" alla protezione dei salari e alla parità di diritti fra chi è impiegato in Svizzera.

Anche da Bruxelles sono arrivate le prime reazioni. Il presidente della delegazione del parlamento Ue che si occupa delle relazioni con la Svizzera, il politico CDU tedesco Andreas Schwab, prende atto con favore del no all'iniziativa UDC e si aspetta ora "una rapida firma" dell'accordo quadro.

Per Schwab il rifiuto della proposta di modifica costituzionale è la prova «che i cittadini svizzeri vogliono assolutamente mantenere la cooperazione con l'Ue». Da parte sua, Bruxelles desidera l'accordo quadro, perché crea certezza giuridica per entrambe le parti. «Le forti relazioni con la Svizzera sono nell'interesse dell'UE e la Confederazione deve ora dar seguito alla sua auspicata stretta collaborazione», afferma in una dichiarazione scritta il politico conservatore.

Più sintetica la reazione, affidata a Twitter, di Paolo Gentiloni, commissario europeo all'economia ed ex premier italiano: «Vince il no alla proposta di limitare la libera circolazione delle persone: bella domenica democratica ed europea nel paese dei referendum».

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COMMENTI
 

Evry 3 anni fa su tio
semplicemente VERGOGNA, hanno vinto i svenditori dei nostri valori e della nostra entità !!!

F/A-18 3 anni fa su tio
Risposta a Evry
I popolo devono convivere, la gente deve parlarsi, ci vuole comprensione e rispetto, altrimenti questi egoismi portano alla guerra.

Duca72 3 anni fa su tio
Il ticinese dovrebbe capire che è meno svizzero di quello che pensa ! La maggioranza degli svizzeri ha votato e sancito un idea di un popolo che guarda caso non è quella Ticinese. L’italiano mancato o lo svizzero mancato (Non si sa bene cosa sia un ticinese) ha perso ovviamente perché in minoranza ! La votazione non andrebbe fatta con animo razzista ma con cognizione di logica e conoscenza commerciale, parole che un leghista può andare a cercare su google.

lo spiaggiato 3 anni fa su tio
E ora firmiamo l'accoro quadro!... :-)))

Duca72 3 anni fa su tio
Risposta a lo spiaggiato
Se dovessimo parlare di meritocrazia bisognerebbe raddoppiare i frontalieri.

Norvegianviking 3 anni fa su tio
Risposta a Duca72
Duca sei parente di...Conte ?

Lore62 3 anni fa su tio
Risposta a Duca72
... E sarete accontentati, ora via libera per incrementare la "schiavitù moderna", nei prossimi 10 anni 300mila pendolari e un milione di abitanti solo in Ticino XD, speriamo che le colonne giornaliere su autostrade a 4 corsie (perché non basteranno più le 3 corsie che stanno progettando) arrivino fino a Milano! I treni traboccheranno negli orari di punta stile "India"... XD Proprio non vi rendete conto di quello che avete fatto! Nei prossimi anni "appendete" l'auto al chiodo, perché qui sarete perennemente fermi in coda XD

Lore62 3 anni fa su tio
Hihihi...perdona loro perché non sanno quello che hanno fatto... Bene ora visto che la maggioranza NON vuole il controllo dell'immigrazione, acceleriamo le pratiche, facciamo 300mila pendolari frontalieri in Ticino entro 10 anni? e una popolazione di 1 milione nel solo Ticino? XD

Bacaude 3 anni fa su tio
Con buona pace dei livorosi il popolo ha votato. La strada è il salario minimo non l'ostracismo! Questo però l'Unione dei Cervelli non ve lo proporrà mai perché, qualunque cosa pensiate voi, son loro più di altri contenti del risultato...e continueranno a proporre cose nella speranza vengano bocciate, consapevoli che così i i correttivi reali alla situazione dumping non verranno mai presi in considerazione.

Norvegianviking 3 anni fa su tio
Ticinesi abituati troppo bene dal posto sicuro (che oggi sicuro non è comunque più), per decenni i ticinesi hanno scelto di restare dipendenti e ben retribuiti con ogni beneficio e con sforzi al minimo sindacale (turni di notte ? ma scherziamo ?). Nessuno, o comunque ben pochi, hanno avuto il coraggio di investire nell'impresa, la quale è ora ad appannaggio di stranieri, italiani in testa ma anche portoghesi, balcanici, mediorientali. Chi dovrebbero assumere loro ? Il ticinese ben retribuito o allo stesso prezzo due o pure tre dei "loro" ? Ci si lamenta di imprenditori, dello Stato, dei frontalieri, ma poi si sta alla finestra a guardare la neve che cade. Aprite e costituite aziende anziché frignare. Poi però assumete solo locali, mica frontalieri, come fanno alcuni della Lega.. Greetings from Norway

Mat78 3 anni fa su tio
Molti di coloro che hanno votato contro, a mio modesto avviso lo hanno fatto per ignavia, ora quando ci sarà da ingoiare l'accordo quadro con ripresa dinamica del diritto europeo e si accorgeranno che questo significa perdita di sovranità del popolo, voglio proprio vedere come faranno a infilare ancora la testa sotto la sabbia...ma probabilmente ormai sopravvaluto il senso di autodeterminazione e libertà degli svizzeri. L'importante è avere i piedi al caldo, anche se stai andando a tutta velocità contro un muro. Ovviamente con tutti i naturalizzati che abbiamo fatto negli ultimi 20 anni anche l'opinione pubblica generale è cambiata, ovviamente a favore degli spalancatoti di frontiere. Quando la classe media sull'altipiano si sveglierà sudata rendendosi conto di quanto hanno fatto, poi sarà tardi. Il fatto di metterci spesso un po' troppo a capire le cose cari amici svizzero tedeschi ci toglierà il diritto di scegliere come vivere in casa nostra. Mi raccomando adesso facciamoci ricattare bene con l'accordo quadro, ieri già pressavano i balivi di Bruxelles... Buon giornata a tutti i turbo europeisti!

Heinz 3 anni fa su tio
Risposta a Mat78
Quindi un 'naturalizzato' è un cittadino di serie b non libero di pensarla come vuole su un referendum, deve per forza pensarla come te per essere un buon cittadino. Per me questo è un pensiero da FASCISTA indegno della tradizione svizzera. Vergognati.

marco17 3 anni fa su tio
Risposta a Mat78
Guarda che la votazione era ieri e il tuo patetico catalogo di luoghi comuni e di sciocchezze quadriane ("balivi di Bruxelles", "spalancatori di frontiere", suscita soltanto qualche sorriso di commiserazione.

MIM 3 anni fa su tio
Risposta a Mat78
Mat78, concordo in toto con il tuo ragionamento, ma non sulla distinzione che effettui con le naturalizzazioni. Posseggo la doppia nazionalità; ho sempre vissuto in Svizzera sin dall'asilo. Sono sposato, con figli, e casa. Non ho chiesto niente a te o ad altri, non ho avuto aiuti (non li ho chiesti) e sono di centro destra. Io ho votato SI, ieri. Come vedi il tuo discorso, per questo punto, non regge ;-)

patrick28 3 anni fa su tio
Risposta a Heinz
Grande Heinz. D’accordo al 100% con te !

Norvegianviking 3 anni fa su tio
Risposta a patrick28
200 %

Meck1970 3 anni fa su tio
In Svizzera tedesca le aziende esportano allUE e assumono solo residenti. Mentre le aziende in Ticino assumono quasi solo frontalieri e il lavoro è precario. Ecco la differenza.

marco17 3 anni fa su tio
Risposta a Meck1970
Ma dovi le vai a prendere certe baggianate: a Basilea e a Zurigo ci sono più lavoratori stranieri che in Ticino, eppure la libera circolazione è stata plebiscitata dai cittadini. Ad Appenzello Interno ce ne sono pochissimi e qui l'iniziativa UDC è stata approvata dalla maggioranza.

negang 3 anni fa su tio
Risposta a Meck1970
Tra Svizzera tedesca e Germania probabilmente il divario salariale non e' cosi' elevato come tra il Ticino e l'Italia. Per cui la scelta viene fatta più' per i meriti che non per il salario. In Ticino se puoi prendere un operaio a 1500 CHF al mese dalla vicina Italia e ne trovi tanti che pur di lavorare si accontentano, le ditte che non si adeguano non sopravvivono perché' nessuno le chiamerà' più' se i prezzi che offrono non sono concorrenziali.

Heinz 3 anni fa su tio
L'unico vero male é il superfranco a1. 08 su euro . Quello ammazza l'economia ticinese, ci potete girare intorno ma il superfranco é veleno per l'economia reale. Se di grazia questa speculazione finisse e si tornasse a 1. 40 o meno (valore reale e sostenibile del franco) molte storture si riassorbirebbero da sole.

Galium 3 anni fa su tio
Risposta a Heinz
Più logico sarebbe adottare l'Euro, ma se uno ne parla apriti cielo!

Heinz 3 anni fa su tio
Risposta a Galium
Non l'ho scritto per non urtar la sensibilità altrui, ma renderebbe molto piu competitivo il ticino.

aquilasolitaria 3 anni fa su tio
Per una volta le cose sono andate come dovevano andare :))
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