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BERNALo statuto di ammissione privvisoria dovrebbe rimanere

19.01.18 - 17:19
La commissione ha fatto sapere che chi non può far valere motivi d'asilo non va integrato e l'obiettivo resta il ritorno in patria
Lo statuto di ammissione privvisoria dovrebbe rimanere
La commissione ha fatto sapere che chi non può far valere motivi d'asilo non va integrato e l'obiettivo resta il ritorno in patria

BERNA - L'abolizione dello statuto dell'ammissione provvisoria degli stranieri non convince ancora la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S), che mantiene dunque la sua decisione dell'agosto scorso e chiede alla sua Camera di respingere una mozione in tal senso del Consiglio nazionale.

La Commissione riconosce la necessità di un intervento parziale ed è favorevole alla soppressione degli ostacoli esistenti nel processo d'integrazione nel mercato del lavoro delle persone che rimangono in Svizzera a lungo termine, riferisce un comunicato dei Servizi del Parlamento. Poiché ritiene però che sia necessario intervenire con adeguamenti mirati dell'attuale legislazione, ha deciso - con 10 voti contro 0 e 2 astensioni - di inoltrare una corrispondente mozione di commissione.

Il testo incarica il Consiglio federale di presentare un disegno di legge che adegui lo statuto. Si tratta in particolare di esaminare la modifica della nozione di "ammissione provvisoria" e le agevolazioni in caso di cambio di Cantone per l'esercizio di un'attività lucrativa.

La mozione del Nazionale si basa su un rapporto del governo. Questo constata che la grande maggioranza degli stranieri ammessi provvisoriamente non rimane in Svizzera temporaneamente ma vi resta durevolmente, e questo perché un ritorno nel loro Paese d'origine non è possibile o non può essere ragionevolmente preteso. Il testo chiede quindi di sostituire lo statuto dell'ammissione provvisoria con uno nuovo per le persone che potrebbero essere bisognose di protezione per un periodo lungo.

La CIP-S si è già espressa in agosto riguardo alla mozione affermando che chi non può far valere motivi d'asilo non va integrato e l'obiettivo resta il ritorno in patria. Secondo la commissione, tale testo non permette di raggiungere l'obiettivo auspicato e con 7 voti contro 4 aveva proposto agli Stati di respingerla.
 
 

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