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BERNADiritto penale, una revisione «controversa» da abbandonare

12.12.17 - 10:19
Dopo il Nazionale, anche il Consiglio degli Stati ha approvato una mozione in merito
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Pirmin Bischof, relatore della commissione
Pirmin Bischof, relatore della commissione
Diritto penale, una revisione «controversa» da abbandonare
Dopo il Nazionale, anche il Consiglio degli Stati ha approvato una mozione in merito

BERNA - Il Consiglio federale dovrà formalmente rinunciare alla controversa revisione del diritto penale fiscale, progetto all'origine del lancio dell'iniziativa per il mantenimento del segreto bancario per i clienti residenti in Svizzera. Dopo il Nazionale, oggi anche gli Stati hanno - tacitamente - approvato una mozione in merito.

Il relatore della commissione Pirmin Bischof (PPD/SO) non ha nascosto che lo scopo della rinuncia alla revisione sia indurre i promotori dell'iniziativa a ritirare il loro testo. «Segnali in tal senso ci sono», ha precisato il solettese.

L'iniziativa popolare denominata «Sì alla protezione della sfera privata» mira ad ancorare il segreto bancario nella Costituzione federale per le persone residenti in Svizzera. È stata promossa da esponenti di PLR, UDC, PPD, Lega dei Ticinesi, Unione svizzera arti e mestieri (USAM) e dall'associazione svizzero tedesca dei proprietari immobiliari (HEV).

Il testo è stato lanciato in reazione all'operato dell'ex consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf. Nel 2013, l'allora ministra delle finanze aveva avviato un progetto di unificazione del diritto penale fiscale, che avrebbe consentito ai cantoni di esigere dalle banche informazioni anche in caso di sottrazione fiscale e non soltanto di frode.

L'idea aveva sollevato un'ondata di critiche a destra, assolutamente contraria a un allentamento del segreto bancario. La proposta era quindi stata congelata dal governo in vista della votazione popolare sull'iniziativa.

Nel frattempo le due Camere non sono riuscite a trovare un'intesa sulla risposta da dare all'iniziativa. Il Nazionale l'ha sostenuta, così come un controprogetto che sancisce una protezione, non totale, della sfera privata, famigliare e finanziaria. Gli Stati hanno bocciato entrambi.

La loro commissione dell'economia e dei tributi, seguita dall'omologa del Nazionale, ha quindi deciso di affrontare la questione di petto, chiedendo direttamente al Consiglio federale, con due mozioni identiche, di rinunciare definitivamente al progetto di revisione del diritto penale fiscale.

Nella sua risposta comunicata a metà novembre, e ribadita oggi dal ministro delle finanze Ueli Maurer, il Consiglio federale si è detto disposto a rinunciare al progetto. Oggi solo Roberto Zanetti (PS/SO) ha criticato la decisione di ritirare la revisione ricordando l'importanza dell'equità fiscale e rammentando che 21 cantoni l'avevano sostenuta.

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