GINEVRA - Sono riusciti a Ginevra due referendum diretti contro una decisione del Gran consiglio relativa alle condizioni salariali degli agenti di polizia. Per i promotori - MCG e Ensemble à gauche - entrambi vanno considerati alla stregua di referendum "anti-Maudet".
«Denunciamo il suo modo autoritario e antidemocratico di far politica», ha indicato nel corso di una conferenza stampa il rappresentante di Ensemble à gauche (estrema sinistra) Pablo Cruchon. Particolarmente criticata è l'assenza di concertazione in merito ad una modifica della legge sulla Cassa previdenza dei funzionari di polizia e degli stabilimenti penitenziari.
Adottata dal Gran consiglio in ottobre, la riforma auspicata dall'esecutivo mette a carico dei dipendenti l'aumento del contributo di previdenza, assunto in precedenza dal Cantone, legato ad una progressione salariale. I deputati hanno voluto ripristinare in questo modo la parità di trattamento con gli altri funzionari pubblici.
Per gli autori dei referendum, questa particolarità deve invece essere mantenuta: «in causa è la difesa di una polizia forte e il rispetto nei riguardi degli agenti e del personale penitenziario», ha precisato il deputato MCG François Baertschi, mentre per Ensemble à gauche si tratta di preservare più generalmente il servizio pubblico.
La votazione popolare al riguardo dovrebbe tenersi nel giugno 2018.