«Se l'iniziativa venisse accettata alle urne si assisterebbe alla fine della solidarietà tra regioni linguistiche e di conseguenza allo smantellamento del servizio pubblico nei media»
ENNENDA - I delegati del Partito borghese democratico (PBD), riuniti oggi in assemblea a Ennenda (GL), raccomandano di respingere l'iniziativa popolare "Sì all’abolizione del canone radiotelevisivo (Abolizione del canone Billag)" in votazione il prossimo 4 marzo.
Se l'iniziativa venisse accettata alle urne si assisterebbe alla fine della solidarietà tra regioni linguistiche e di conseguenza allo smantellamento del servizio pubblico nei media, ha affermato il consigliere nazionale Bernhard Guhl (AG).
L'argoviese ha ricordato le 21 emittenti regionali radio e tv regionali che saranno costrette a chiudere in caso di riuscita dell'iniziativa: la SSR - ha enfatizzato - non è la sola a essere finanziata dal canone.
I delegati hanno discusso anche del fallimento del progetto di riforma della Previdenza vecchiaia 2020, bocciato da popolo e cantoni lo scorso 24 settembre. Secondo il consigliere agli Stati Werner Luginbühl (BE), «i problemi restano». Il partito punta a una «depoliticizzazione dell'età del pensionamento» visto che essa è direttamente collegata alla speranza di vita, precisa il PBD in una nota.
In linea di principio - ha aggiunto Lugingühl - vale quanto segue: «quanto più tempo aspetteremo nel compiere passi concreti verso una riforma, tanto più drastici e duri essi dovranno essere». Decisamente importante è anche fornire migliori possibilità sul mercato del lavoro per le generazioni più anziane. Finché non vi saranno risposte concrete in questa direzione, voler aumentare l'età di pensionamento è solo puro cinismo, ha concluso.