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GINEVRA«Meno firme per la riuscita di iniziative e referendum»

17.09.17 - 09:14
Il prossimo weekend, i ginevrini saranno chiamati al voto per decidere se ridurre dal 4% al 3% (per le iniziative) e dal 3% al 2% (per il referendum) la quota percentuale degli aventi diritto
Archivio Keystone
«Meno firme per la riuscita di iniziative e referendum»
Il prossimo weekend, i ginevrini saranno chiamati al voto per decidere se ridurre dal 4% al 3% (per le iniziative) e dal 3% al 2% (per il referendum) la quota percentuale degli aventi diritto

GINEVRA - Il prossimo fine settimana si terranno delle votazioni cantonali anche a Ginevra e a Neuchâtel. I ginevrini si esprimeranno su un progetto di legge che riduce il numero di firme necessario per la riuscita di iniziative e referendum.

Dall'entrata in vigore della nuova costituzione, nel 2013, il numero di sottoscrizioni corrisponde ad una quota percentuale degli aventi diritto di voto: il 4% per le iniziative costituzionali e il 3% per le iniziative legislative e i referendum ordinari.

La legge in votazione riduce le percentuali richieste a rispettivamente il 3% e il 2%. I sostenitori del progetto - i partiti della sinistra, MCG e UDC - sottolineano come la raccolta di firme sia diventata più difficile a causa dell'individualismo, della crescente digitalizzazione della società e dell'elevata percentuale (40%) di stranieri residenti a Ginevra.

La revisione è invece combattuta dal Consiglio di Stato, che ritiene ragionevoli le soglie attuali: un punto di vista condiviso anche da PLR e PPD.

Tre gli oggetti sottoposti al vaglio popolare nel cantone di Neuchatel. Tutti hanno in qualche modo a che fare con i rapporti fra le varie regioni.

Una riforma del sistema elettorale prevede ad esempio la creazione di un'unica circoscrizione elettorale, al posto dell'attuale suddivisione in sei distretti. Il numero dei deputati scenderebbe da 115 a 110, con un minimo di rappresentanti garantito per quattro "regioni elettorali".

La soglia di sbarramento per ottenere seggi in parlamento verrebbe inoltre abbassata dal 10% al 3%, mentre la congiunzione delle liste sarebbe vietata.

I votanti devono inoltre decidere sulla costruzione, a La Chaux-de-Fonds, di un nuovo palazzo di giustizia nel quale verrebbero riunite le otto strutture giudiziarie attuali. I costi previsti ammontano a 48,5 milioni di franchi e sono giudicati eccessivi dagli avversari del progetto, considerato l'importante deficit del cantone.

Il terzo oggetto consiste in una misura temporanea: si tratta di ritardare ancora una volta la prevista armonizzazione nella ridistribuzione delle ritenute fiscali pagate dai frontalieri.

L'armonizzazione dovrebbe correggere una distorsione di cui hanno approfittato per anni i comuni industrializzati, come La Chaux-de-Fonds e Le Locle. Il governo cantonale chiede un gesto di solidarietà verso questi comuni, che già soffrono per la debole congiuntura. La pillola rischia però di risultare amara per gli altri comuni.

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