Il testo, corredato da 106'600 firme, è stato depositato oggi presso la Cancelleria federale dal Comitato di Egerkingen
BERNA - L'iniziativa popolare "Sì al divieto di dissimulare il proprio viso" verrà con ogni probabilità sottoposta al voto popolare: il testo, corredato da 106'600 firme, è stato infatti depositato oggi presso la Cancelleria federale dal Comitato di Egerkingen.
L'iniziativa mira a estendere la proibizione di dissimulare il viso già in vigore in Ticino a tutto il territorio nazionale. Nel cantone sudalpino la Costituzione è stata completata come segue: «Nessuno può dissimulare o nascondere il proprio viso nelle vie pubbliche e nei luoghi aperti al pubblico (ad eccezione dei luoghi di culto) o destinati ad offrire un servizio pubblico». La legge non menziona esplicitamente burqa (il velo integrale islamico ndr.) o niqab (velo che lascia scoperti soltanto gli occhi ndr.).
Il testo promosso dal Comitato di Egerkingen - fondato dall'ex consigliere nazionale Ulrich Schlüer (UDC/ZH) e dal consigliere nazionale Walter Wobmann (UDC/SO) - prevede tuttavia eccezioni (per motivi di sicurezza, sanitari, climatici o legati alle usanze tradizionali, come il carnevale).
La Svizzera ha un obbligo di garantire la libertà, scrive il Comitato in una nota: «libertà significa anche potersi guardare in faccia a vicenda». Persino la Corte europea dei diritti dell'uomo (in una sentenza del luglio 2014) considera l'atto - volontario o dietro costrizione - di celare il viso per motivi religiosi in pubblico in contraddizione con la vita in comune in una società libera, ricordano gli iniziativisti.
Il divieto voluto dall'iniziativa è quindi "proporzionato", non viola né la libertà di credenza né quella di espressione e, infine, non discrimina nessuno, si enfatizza nella nota. Il testo non vuole vietare solo la dissimulazione del volto per motivi religiosi, ma anche quello per scopi criminali o vandalistici.
In Svizzera, il divieto del burqa o del niqab vige in un solo cantone, il Ticino appunto. La legge è entrata in vigore nel luglio del 2016, dopo che nel 2013 il 65,4% dei votanti aveva approvato un'iniziativa popolare che chiedeva di iscrivere nella Costituzione cantonale il divieto di dissimulare il volto in luoghi pubblici. Lo scorso maggio la Landsgemeinde di Glarona ha respinto una proposta in questo senso presentata da un privato cittadino.