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BERNALeggi federali, i Comuni vogliono potersi opporre

12.09.17 - 14:11
Leggi federali, i Comuni vogliono potersi opporre

BERNA - I comuni svizzeri vogliono poter indire referendum su una legge federale se questa è contraria ai loro interessi. Per l'Associazione dei Comuni Svizzeri (ACS) l'autonomia degli organismi locali è sempre più in pericolo e questo tipo di referendum avrebbe un effetto preventivo contro un ulteriore aggravamento della situazione.

In otto cantoni (ZH, BL, GR, LU, SO, TI e JU), i comuni hanno già la possibilità di opporsi a una legge cantonale. Secondo l'ASC questo tipo di referendum dovrebbe essere possibile per opporsi a leggi federali. In Ticino, ad esempio, esiste l'iniziativa comunale legislativa: un quinto dei comuni può chiedere l'accettazione, l'adozione, l'abrogazione e la modifica di una legge o di un decreto legislativo.

In un articolo pubblicato nell'ultimo numero della sua rivista, l'associazione propone una soglia di 200 comuni in 15 cantoni per poter presentare un referendum, ma il numero esatto dovrà essere valutato con precisione.

«Di fronte alla crescente complessità dei compiti, alla tendenza a legiferare e a regolamentare come pure a trasferire competenze alla Confederazione e ai cantoni, non è facile per i comuni svolgere i loro compiti in maniera autonoma», scrive il direttore dell'associazione, Reto Lindegger. Malgrado il nuovo articolo costituzionale del 1999, i comuni non sono riusciti a migliorare il loro grado di autonomia, anzi. Secondo un sondaggio effettuato a scadenze regolari dal 1994 preso i segretariati comunali, l'autonomia è in costante diminuzione.

Per questo l'ASC propone un referendum dei comuni, che dovrà essere presentato alle Camere federali da alcuni parlamentari con cui l'associazione è in contatto, precisa un portavoce all'ats. I comuni avrebbero così la stessa possibilità già offerta ai cantoni, scrive l'ACS. Grazie al referendum dei cantoni infatti, otto di essi possono chiedere una votazione popolare su leggi federali, decreti federali o trattati internazionali.

Questo nuovo diritto sarà utilizzato raramente, come avviene per il referendum dei cantoni, assicura l'ASC. È però di vitale importanza perché ha un effetto preventivo poiché costringe il governo, il parlamento e l'amministrazione a tener conto degli interessi di tutti e a cercare un compromesso accettabile. Il referendum sarebbe solo l'ultimo ricorso contro le tendenze centralistiche.

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