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SVIZZERAMedici: «I Cantoni potranno regolamentare le specializzazioni»

05.07.17 - 13:41
Medici: «I Cantoni potranno regolamentare le specializzazioni»

BERNA -  La moratoria sull'apertura di studi medici, che scade il 30 giugno 2019, deve lasciare posto a un nuovo sistema di regolamentazione duraturo, che poggi su tre distinti livelli, fra i quali la facoltà dei Cantoni di intervenire più efficacemente per limitare l'incremento dei costi. È quanto sostiene il Consiglio federale che ha presentato oggi le modifiche alla pertinente legge e le ha poste in consultazione.

I tre punti essenziali per regolamentare l'autorizzazione dei medici a esercitare a carico dell'assicurazione obbligatoria sono: l'inasprimento dei requisiti minimi, l'aumento delle esigenze di qualità come condizione di ammissione al rimborso obbligatorio e la facoltà dei Cantoni di intervenire più efficacemente per limitare l'incremento dei costi, in particolare attraverso contingenti per specializzazione.

Questa modifica della Legge federale sull'assicurazione malattie (LAMal) offre una soluzione duratura al sistema attuale di limitazione delle autorizzazioni che scadrà nel 2019, ha detto il consigliere federale Alain Berset in conferenza stampa a Berna.

Per gestire il settore ambulatoriale, i Cantoni hanno attualmente la possibilità di limitare il numero dei nuovi medici autorizzati a esercitare a carico dell'Assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (AOMS). Il presente progetto mira a superare questa soluzione transitoria.

Ad oggi è il Consiglio federale che fissa il numero massimo di medici autorizzati per specialità. D'ora in avanti saranno i Cantoni che potranno regolamentare l'autorizzazione dei medici rimborsati dall'AOMS. Questi contingenti per specializzazione saranno applicati a tutti i medici attivi nel settore ambulatoriale del Cantone, a prescindere dal fatto che esercitino o meno a titolo indipendente. Se i costi in un settore specifico aumentano in modo massiccio, i Cantoni potranno addirittura bloccare l'autorizzazione di ogni nuovo fornitore di prestazioni.

Per fissare il numero massimo, i Cantoni dovranno tener conto del tasso di occupazione dei medici, visto che sono sempre più numerosi coloro che lavorano a tempo parziale.

Maggiore qualità - Inoltre, il nuovo progetto mira ad aggiungere criteri di qualità, obbligatori sia per i nuovi medici sia per quelli già autorizzati. Questi ultimi dovranno ad esempio partecipare a programmi atti a migliorare la qualità delle prestazioni, a sistemi di notifica di errori o alla fornitura di dati. «Spetterà agli assicuratori verificare il rispetto di questi doveri», ha spiegato Berset.

Il Consiglio federale può poi esigere dai medici che intendono aprire un proprio studio di rispettare un periodo di attesa di due anni dopo la conclusione della formazione e del perfezionamento. Al contempo può chiedere che siano esaminate le necessarie conoscenze del sistema sanitario elvetico, il che è superfluo se il richiedente può provare di aver svolto una pratica di due anni in Svizzera.

«Questa disposizione deve anche contribuire ad aumentare le qualifiche dei fornitori di prestazioni e la loro conoscenza del sistema sanitario svizzero, nonché a limitare il flusso di medici che intendono aprire un proprio studio medico», ha affermato il consigliere federale.

La nuova legge aumenta ulteriormente le competenze necessarie, come le conoscenze linguistiche per esercitare una professione medica universitaria, elevando in tal modo il livello della qualità delle prestazioni.

Il ministro si è mostrato fiducioso per quel che riguarda l'approvazione da parte delle Camere: «è vero che in passato una soluzione duratura è stata bocciata, ma con pochissimo scarto e con grande sorpresa di molti parlamentari», ha detto rispondendo a una domanda.

La storia del progetto - Nel dicembre 2015, il Parlamento ha respinto un progetto volto a sancire definitivamente nella legge la gestione strategica delle autorizzazioni. Nel giugno 2016 ha adottato una legge urgente in cui era prevista la proroga, fino all'estate 2019, della limitazione a esercitare a carico dell'AOMS. Inoltre ha incaricato il Consiglio federale di trovare una soluzione duratura per assicurare una copertura medica di qualità che al contempo riuscisse a frenare l'incremento dei costi.

Per trovare una proposta che possa riunire una maggioranza, la Confederazione, con gli esperti e gli attori chiave del settore ambulatoriale, nel 2016 ha esaminato tre possibili vie: l'introduzione di tariffe differenziate, un allentamento dell'obbligo di contrarre e, infine, un miglioramento della gestione strategica delle autorizzazioni. Sulla base di questa analisi, il governo ha elaborato questo nuovo modello intervenendo a tre livelli.

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